Se non fossero reali, lui Li Yundi, il più famoso pianista cinese e lei una mercenaria 29enne, potrebbero essere i protagonisti di un romanzo di formazione con tanto di redenzione finale della bella brunetta. Ma, entrambi abitanti della parte sbagliata del globo, quella in cui come ha scritto il Quotidiano del Popolo “solo chi ha una morale e si attiene alla legge ha un futuro”, sono stati travolti dalla campagna contro gli “eccessi delle star”, dopo essere stati colti in fallo mentre entravano in una sorta di pied-à-terre di lui per amoreggiare. A segnalare alle autorità la star amorale alcuni cittadini intransigenti del quartiere Chaoyang di Pechino. Ora, benché in Cina la prostituzione non sia un reato penale, ma un’infrazione punibile con 15 giorni di detenzione e una multa fino a 5.000 yuan, Li Yundi è stato espulso dall’Associazione dei musicisti e dalla Società degli artisti, e se vuole ancora una carriera dovrà espatriare. Perché il governo cinese è tutt’altro che dialettico, e i retroscena che disturbano li cancella con un colpo di spugna.
