AFFABULAZIONI

I fortunati e le clean influencer


   Maurizio Maggiani è a pieno titolo un uomo fortunato. Di più, privilegiato. Testuali parole: "Io risiedo nel privilegio, vivo in una vecchia casa ben fatta nel mezzo di una collina tenuta a vigna e frutteto. Il mio vicino più vicino è Giorgio, la sua casa è a duecento metri dalla nostra, ci divide un fosso e un filare di pioppi, nella ripa del fosso, tra le radici di una grande quercia, vive un grosso, scorbutico, tasso, se sono abbastanza discreto lo vedo la sera sgrufolare tra gli umidori in cerca dei suoi amati lombrichi. [...] Risiedo nel privilegio. Col bel tempo che fa, passo buona parte del giorno all'aperto, nel giardino sono fiorite le giunchiglie e le bocche di leone, i tulipani sono lì lì, prendo e vago per i deserti campi, qua e là qualche bracciante rifinisce le potature, lavoro leggero più che altro per garantirgli il monte ore per la previdenza sociale, ci sbracciamo a salutarci, la stagione è in anticipo, i frutteti in fiore, la terra chiede già acqua..." In parole povere roba da far morire di invidia intere famiglie che devono contendersi, nella reclusione dei tempi, metri quadrati insufficienti a cancellare l'impressione di essere sul punto di soffocare. Perché se è vero quello che è scritto nell'Ecclesiaste: "C'è un tempo per gli abbracci, e un tempo per astenersi dagli abbracci", è altresì vero che questo tempo dedicato forzatamente all'igienistica dell'anima si sta protraendo più del dovuto, e prima o poi verranno a noia i cantanti con i loro video homemade e anche le "clean influencer" che al grido di bleach is the new black, la candeggina è il nuovo nero, spopolano sul web con tutorial che già insegnavano a pulire e mettere in ordine la casa e ora anche a disinfettarla a dovere. Per dare un'idea della portata del fenomeno, l'influencer più famosa, Marie Kondo, ha un diario sul New York Times, un decluttering al tempo del Covid-19.

   Sarò pure schifiltosa ma questo entusiasmo per donne che un tempo avremmo definito semplicemente brave massaie mi fa lo stesso effetto dei balconi canterini, e per ritornare ad esser seri quando si parla di pandemia, chiuderei con una riflessione un tantino inquietante, sempre di Maggiani: "Mi sto assoggettando a questo  duro regime di restrizioni e costrizioni perché aderisco con convinzione a un patto di fiducia con chi me lo impone, perché condivido la veridicità delle informazioni che le hanno dettate, perché riconosco il governo del mio paese come contraente sincero e positivo del patto? O perché ho paura di morire e pur di vivere sono disposto a firmare qualunque carta? Se non fossi convinto della bontà del patto sarei latitante già da un pezzo, perché spogliato di sincerità tutto questo altro non sarebbe che l'immagine plastica di un colpo di stato di inedita e squisita fattura".