AFFABULAZIONI

Le donne sono meno vulnerabili al coronavirus


  L'unica cosa buona del coronavirus è la sua trasversalità: ricchi o poveri, famosi o reietti, per lui non fa differenza: è bendato, come la dea Fortuna. Però le donne si ammalano in forma meno grave rispetto agli uomini e inoltre, benché in coppia con un partner ammalato, spesso restano immuni. Qualche esempio? Carlo, il principe di Galles, ha contratto il virus, non così Camilla. Boris Johnson è ancora ricoverato al St. Thomas Hospital di Londra, mentre la fidanzata, Carrie Symonds, è incinta e negativa. A livello più generale, in Italia gli uomini sono il 59% dei positivi e il 70% dei morti. Antonella Santuccione Chadha, medico patologo e ceo del Women's Brain Project spiega: "Collaborando con l'Università di Medicina di Shangai, abbiamo notato che le donne rappresentavano solo il 36% dei decessi".  E Maria Teresa Ferretti, ricercatrice dell'Università di Zurigo, ha tre ipotesi per tentare di spiegare la minore vulnerabilità delle donne al virus. La prima. "Soprattutto da giovani, le donne tendono ad avere un sistema immunitario più forte, cosa che le rende più soggette a malattie autoimmuni. Gli uomini, invece, più aumenta l'età più tendono ad avere una risposta infiammatoria alle infezioni". La seconda ipotesi concerne il meccanismo attraverso cui il virus invade le cellule. "Il virus usa un recettore che si chiama ACE2 ed è espresso sul cromosoma X. Le donne ne hanno due: se uno è difettoso, l'altro compensa. E poi si è scoperto che l'attività di questo recettore è influenzata dagli ormoni, in particolare gli estrogeni". La terza ipotesi riguarda il fumo. "In Cina è un'abitudine in prevalenza maschile. Anche in Italia, ma solo tra gli over 65". Ovviamente va sottolineato che la maggiore resistenza al Covid-19 da parte delle donne significa anche essere soggetti asintomatici e quindi fonte di pericolo per nuovi contagi. Quindi, dal momento che il contagio si interromperà con l'immunità di gregge e col vaccino, non resta che fare affidamento su una quarantena serena. Poi si vedrà.