Celentano difende Corona. E Lapo lo perdona

Adriano Celentano scrive a Corona: "A te 14 anni e gli assassini fuori dopo 5 o 6 anni"

Dopo Asia Argento e Belen Rodriguez, anche Adriano Celentano scende in campo in difesa di Fabrizio Corona, e su Instagram scrive:

Caro Fabrizio, anch’io, come chiunque abbia potuto vedere la scena straziante trasmessa da Giletti, sono rimasto profondamente colpito nel vedere il dolore e la disperazione di una madre che, aggrappata alla tua giacca, piangeva e ti supplicava di stare calmo. Un dolore così grande che pareva uscire dallo schermo, quasi come a sciogliere una lacrima di chissà quanta gente ti stava guardando. E mentre anch’io, a fatica, cercavo di fermare la mia, di lacrima, tutto a un tratto, come un fulmine a ciel sereno, il mio pensiero si è fermato su di te, sulla tua persona. Tu hai fatto tante str…ate nella vita, la più grossa e direi la più pericolosa è quella di aver indotto i giudici a darti una punizione spropositata. Con la scusa di sommare le tue colossali ca…ate, cioè ogni ca…ata una punizione, ti hanno dato 14 anni di prigione. E qui, secondo me, sta la grande ingiustizia della giustizia italiana. Si danno 14 anni a uno come te, che ha fatto, sì, cose punibili dalla legge, ma non a tal punto da equiparare i tuoi madornali errori di vita a chi uccide una persona. Non si contano i casi di individui che hanno assassinato una o più persone e solo dopo 5 o 6 anni di buona condotta, escono di prigione. Forse è ora che la politica, anziché intraprendere affari con quei Paesi che fanno sparire le persone tagliandole a pezzi, dica qualcosa sull”arrangiamento-giustizia”.

 “Caro Fabrizio! Il dolore di tua madre è grande, come grande sarà quello di tuo figlio. Un bellissimo ragazzo che si trova ‘nel bel mezzo’ di una grande decisione…che dovrà necessariamente partire da te. Solo tu puoi aggiustare il sentiero, non solo della tua vita, ma di quella di tutte quelle persone che aspettano un tuo segnale, comprese le migliaia di persone che ti seguono su Internet. Io ho un’idea!!!”.

A sorpresa, pure Lapo Elkan* augura a Corona di andare avanti, e dice:

Credo che nella vita si debba girare pagina, dimenticare il male, tutto ciò che è negativo. E lui si è fatto soprattutto del male. Spero non continui più a farselo. Spero che riesca a trarre la forza dai suoi errori e ritrovare se stesso, il meglio di se stesso. Per ora non ho visto questo suo cammino, non avverto un autentico cambiamento. La voglia di diventare altro, il desiderio di crescere. Lo so si fa fatica. La strada è in salita ma ci si fortifica, man mano, ogni giorno. Spero che lo capisca anche lui“.

*Nel 2005 Corona tentò di estorcere 200mila euro ai vertici della Fiat per non divulgare un’intervista con il transessuale che aveva passato la notte con Lapo, e che si concluse con un’overdose.

Ora, qualcuno ricorda Duilio Poggiolini? Da un articolo di ilPOST del marzo 2019:

Duilio Poggiolini, uno dei più importanti dirigenti del ministero della Sanità tra gli anni Settanta e Novanta, già condannato per corruzione durante le inchieste note come “Tangentopoli”, è stato assolto ieri dal tribunale di Napoli nel corso di un altro processo di cui in Italia in passato si parlò tantissimo: il cosiddetto scandalo degli emoderivati, cioè del sangue infetto. Il procedimento, che tra numerose traversie è durato 23 anni, si è concluso con l’assoluzione di Poggiolini e di nove dirigenti e tecnici del gruppo farmaceutico Marcucci, tutti accusati di omicidio colposo plurimo per via delle morti che sarebbero state causate da trasfusioni di sangue infetto su cui né le case farmaceutiche né il ministero avrebbero vigilato a sufficienza“.

Per chi ha voglia di scandalizzarsi, il resto è qui.

Celentano difende Corona. E Lapo lo perdonaultima modifica: 2021-03-17T12:42:09+01:00da VIOLA_DIMARZO

3 pensieri riguardo “Celentano difende Corona. E Lapo lo perdona”

  1. Corona ha certamente meritato ciò che ha avuto. Se ne facciano capaci la mamma, Celentano e quel bel campione di Lapo Elkan. Non è un eroe o un perseguitato dalla giustizia ma solo uno sbruffone tendente alla delinquenza.

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