Quando attrici e principesse si occupano di letteratura

Valeria Solarino - FreeForumZone

Da un’attrice non te lo aspetti, vuoi perché è duro a morire il pregiudizio che assimila gli animali da palcoscenico a esseri superficiali, vuoi perché è a quello che gli stessi ci hanno abituati, facendo sfoggio di case da sogno e vacanze su isole esclusive che i comuni mortali non trovano neppure su Google Maps, per tacere di quella sostanziale indefinibile giovinezza che li accompagna per gran parte della vita.

Ma ci sono le eccezioni, e tra queste Valeria Solarino che durante il lockdown ha ripreso a studiare filosofia, e c’ha preso tanto gusto da cimentarsi nel ruolo di guida letteraria su Instagram, rendendo edotti i follower sui titoli che andava leggendo nel 2020, mese dopo mese. Stando a quanto dichiara, non avrebbe intenzione di smettere.

Charlotte Casiraghi

Di sicuro charme gli scambi dialettici che avvengono al Rendez-vous littéraires rue Cambon, salotto letterario voluto dalla maison Chanel e a cui ha aderito entusiasta la principessa Charlotte Casiraghi: solo per scrittrici e attrici che vogliono conversare di musica e letteratura. Con i dovuti distinguo è come veder riaffiorare i celeberrimi salotti di Madame de Staël, anche se riconosco nel paragone un azzardo, perché da lettrice bulimica ogni iniziativa del genere mi sembra da Oscar. Merita una menzione a parte Pilar Fogliati, nota al pubblico di Rai 1 per Un passo dal cielo: dopo aver sbancato le classifiche di streaming con Sbagliata, primo podcast fictional italiano in cui si narra di Emma che non cerca l’amore perché pensa di non meritarlo, insieme a Giovanni Veronesi sta scrivendo la sceneggiatura del film che la vedrà per la prima volta nel ruolo di  regista.

Rinascimento culturale o semplice divertissement?

Quando attrici e principesse si occupano di letteraturaultima modifica: 2021-04-20T09:00:44+02:00da VIOLA_DIMARZO

8 pensieri riguardo “Quando attrici e principesse si occupano di letteratura”

  1. ..stando al rinascimento pronunciato da Franceschini ( erre minuscola, ebbene si) ciò avverrebbe sugli Appennini e dintorni, dove la vita bucolica e lo sviluppo della rete favorirebbe il giusto approccio alla cultura dell’era post covid – Da tenere presente che ancora alcuni paesi in Italia non sono minimamente raggiunti da cavi e fibre di rete – . Quindi salotti? Ebbene anche nelle seconde case, nei paesaggi toscani o eugubini, e per citare un sostenitore/ideatore quella di Fuksas, esempio ideale per il futuro creativo. Probabilmente oltre il “nobile intento”, c’è quell’appassito desiderio di cultura radical chic dell’immorituro establishment. Sono in ogni caso favorevole ad ogni iniziativa principesca o principale con la convinzione che arte e cultura non si muovono affatto solo sotto i riflettori di scena. Buon 20:):) M^

  2. A me piacciono tanto le iniziative in ogni campo culturale, perché è davvero impensabile credere che si possa andare avanti dando la precedenza alla sottocultura. Mandatemi al potere e cancello tutto lo schifo che ci circonda 🙂

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