AFFABULAZIONI

La grillina Daga contro Grillo: ringrazio che ci sia il codice rosso


Dopo Maria Elena Boschi che lo ha accusato di maschilismo,  anche Federica Daga, deputata pentastellata, attacca Grillo perché conosce bene le difficoltà che una donna deve fronteggiare quando decide di denunciare le violenze subite. Cito:

"Umanamente mi dispiace per Beppe, il suo è il dolore di un padre. Quasi non riesco a commentare ciò che ha detto. Ho avuto una relazione con una persona violenta per un breve periodo e per elaborare quanto era successo ci ho messo sei mesi, poi ho denunciato".

Poiché nel video diventato virale Grillo critica la tempistica con cui è avvenuta la denuncia nei confronti del figlio ("perché una persona che viene stuprata la mattina, il pomeriggio va in kite surf e dopo otto giorni fa la denuncia?), Daga insiste:

"Io ringrazio che ci sia il codice rosso che consente alle donne di denunciare anche dopo sei mesi dal fatto, mentre io ho avuto solo tre mesi e infatti non ho potuto denunciare tutto quello che mi era successo. Mi dispiace per Beppe, la giustizia è lenta e io sono in causa da cinque anni. Non può essere così lunga una causa, non sai cosa ti può succedere nell'attesa".

I genitori della ragazza italo-svedese che ha denunciato di essere stata stuprata, nel luglio del 2019 in Sardegna, da Ciro Grillo e da tre suoi amici, attraverso il loro legale Giulia Bongiorno hanno fatto sapere di essere distrutti dal "tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui".

Beppe Grillo ha perso il senso della misura: tanti genitori, a vario titolo, vivono dolori indicibili senza fare i buffoni sui social. Quindi smettiamola di compatirlo in quanto padre disperato.