AFFABULAZIONI

Quando la regina degli scacchi diede scacco al re


 

Nel 2017 Anna Muzychuk, la vera regina degli scacchi, era la migliore giocatrice al mondo. A febbraio di quello stesso anno vinse un torneo in Iran, e per l'occasione indossò un leggero hijab. Ma quando si trattò di partecipare ai mondiali in Arabia Saudita fece un passo indietro perché avrebbe dovuto coprirsi con l'abaya, ed essere accompagnata da un uomo in ogni spostamento. In soldoni perse due titoli del campionato del mondo e "un guadagno superiore a quello che potrebbero darmi 12 eventi simili", come disse lei stessa all'indomani della storica rinuncia, motivandola con "una presa di posizione per far valere i diritti in cui crediamo". 

Da quel momento la campionessa ucraina è diventata un simbolo contro la disparità di genere, e in questi giorni terribili per le donne afghane - costrette a sottostare alle dure leggi della sharia, con buona pace dei diritti conquistati negli anni in cui gli alleati presidiavano il territorio - è giusto ricordarla per l'esemplarità del gesto, affinché tutte le occidentali che godono di prestigio o notorietà si mostrino altrettanto coraggiose. Non tutto è perduto, a patto che non si faccia cadere il silenzio sullo scempio incombente.