Mario può morire. Primo sì in Italia per il suicidio assistito

Suicidio assistito, primo storico sì in Italia: la sentenza

C’è di che essere fieri. Finalmente l’Italia può scrivere una pagina edificante del suo cammino verso il rispetto dell’altro, quando l’altro è, come nel caso di Mario, un malato tetraplegico da undici anni, senza più speranze. Il Comitato etico dell’azienda sanitaria di riferimento, la Asur Marche, ha deciso che nel suo caso ci sono le condizioni per accedere al farmaco letale; a darne l’annuncio l’Associazione Coscioni che, dopo la sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019 sul caso di Dj Fabo, si è battuta affinché nel rispetto delle condizioni indicate dalla Consulta, si potesse estendere all’Italia il suicidio assistito.

Mario, 43 anni, ha detto in un video: “Mi sento più leggero, mi sono svuotato di tutta la tensione accumulata in questi anni. (…) Sono stanco e voglio essere libero di scegliere il mio fine di vita. Nessuno può dirmi che non sto troppo male per continuare a vivere in queste condizioni e condannarmi a una vita di torture. Si mettano da parte ideologie, ipocrisia, indifferenza, ognuno si prenda le proprie responsabilità perché si sta giocando sul dolore dei malati”.

E adesso niente speculazioni d’ordine etico morale religioso. Solo rispetto per un uomo che ha deciso di abbandonare la nequizia di un destino tanto crudele.

Mario può morire. Primo sì in Italia per il suicidio assistitoultima modifica: 2021-11-23T09:52:48+01:00da VIOLA_DIMARZO

6 pensieri riguardo “Mario può morire. Primo sì in Italia per il suicidio assistito”

  1. Il rispetto ed in questi casi il silenzio e’ doveroso, se ne vada in pace . Non staranno zitti invece gli starnazzatori di entrambe i fronti, da una parte quelli che l’etica, la vita umana, il libero arbitrio…dall’altra parte quelli che il libero arbitrio, l’etica, la vita umana. Razze opposte di idioti interessati

  2. No, non credo ai santi come Madre Teresa, figurati se do retta ai santi missionari civili o all’opposto ai giudici inquisitori . Chiacchieroni da pollaio , pedine ininfluenti che si cibano del dolore altrui. La morte non e’ mai un fatto pubblico se non nella fantasia malata degli avvoltoi.

  3. ma ammesso che siano quello che dici tu, millantatori in malafede ecc. non credi che in questo caso abbiano raggiunto un traguardo importante, ovvero assicurare a chiunque la libertà di morire senza andare in Svizzera?

  4. Cosa provi pronunciando le parole ‘suicidio assistito’ ? Un termine tecnico per morire? Brividi!!! Non credo siano in mala fede, credo siano ridondanti, ininfluenti, accaniti . Il tempo si e’ compiuto perche’ era tempo si compisse. Buona fortuna a Mario ed a quelli come lui.

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