AFFABULAZIONI

Uomini e donne, esperimento antropologico ben riuscito


 

Uomini e donne, quel coacervo di personaggi improbabili e vezzosi alla ricerca di non si sa bene quale tipo di notorietà, va in onda da venticinque anni e una ragione ci sarà, oltre al fatto che anno dopo anno viene premiato dall'audience. Chi come me lo segue con alterne fortune, ovvero non è necessario essere spettatori accaniti per coglierne le dinamiche sottese, sa che grazie alla narrazione proposta da un deus ex machina di tutto rispetto come Maria De Filippi, poco è lasciato al caso; e così, oltre all'inossidabile Gemma Galgani, 71 anni, fresca di decolleté, da tre anni c'è Armando Incarnato, il bello cafonal che maltratta le donne perché se le porta a letto e poi le lascia, e tutta una serie di comprimari che si alternano con molta rapidità, ma che testimoniano dei mutamenti, in superficie, dei rapporti uomo-donna. Ovviamente dall'esperimento mariano sono esclusi quelli che avrebbero qualcosa di pregnante da dire, ma del resto il programma è concepito per chi è in cerca dell'anima gemella, e si sa che in quel caso ciò che conta è la chimica iniziale e non una mente da fine pensatore. Gli autori del programma hanno provato a far fuori Gemma (ha stufato un po' tutti) e a sostituirla con Isabella Ricci che sulle prime, con la sua eleganza e signorilità, ha incantato opinionisti e pubblico ma non il temibile Armando il quale, smascherando in men che non si dica le velleità social dell'imprenditrice, l'ha ridotta a una delle tante figurine del parterre. Per il resto, ed è sotto questo aspetto che Uomini e donne restituisce la realtà di tanta parte della nostra società, i cavalieri, anche quelli âgés, sono interessati soprattutto a fare sesso con qualche dama mentre, per quanto concerne le dame in generale, le più giovani e belle sono interessate a diventare influencer, e quando si lasciano andare una volta di più col belloccio di turno, è solo perché il ritorno economico da esposizione social è garantito. Siamo fatti di istinto, avidità, egocentrismo. Perché girarci intorno?

Foto: Gemma Galgani e Isabella Ricci