Prof da 20 anni ma senza laurea. Comunque brava

La vicenda della professoressa cinquantenne originaria del varesotto – ora oggetto di indagini preliminari perché non laureata – non dovrebbe sorprendere più di tanto, giacché si può essere ottimi insegnanti senza aver conseguito il titolo accademico. È un luogo comune quello che vede nel laureato una persona sicuramente preparata: se è vero che l’esperienza aiuta, e dunque anche il più asino tra i professori col tempo migliora, è anche vero che chi la laurea la ottiene grazie alle raccomandazioni o accumulando esami col minimo sindacale, tutto quello che avrà da offrire è l’abc della materia che pretende di insegnare. Ora, la signora in questione dovrà pagare per il reato di truffa e atto falso, ma non meravigliamoci se gli studenti la rimpiangeranno, perché come dicono i suoi stessi colleghi “era brava e in gamba”. Comunque, al riparo da speculazioni temerarie in un senso o nell’altro, l’augurio migliore che possiamo fare a uno studente è che un giorno possa convenire con queste parole:

Ho voluto bene ad alcuni miei maestri, mi sono stati cari quei rapporti stranamente intimi e stranamente evasivi che si stabiliscono tra insegnante e alunno, e le Sirene che cantano in fondo a una voce chioccia quando vi rivela per la prima volta un capolavoro o vi palesa un’idea nuova: il più grande seduttore, in fin dei conti, non è Alcibiade, è Socrate“.

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano

Prof da 20 anni ma senza laurea. Comunque bravaultima modifica: 2022-01-16T17:07:06+01:00da VIOLA_DIMARZO

3 pensieri riguardo “Prof da 20 anni ma senza laurea. Comunque brava”

  1. Entrare nel merito significherebbe fare il tifo per l’insegnante in questione. Ma piu’ in generale la omologazione del sapere agli standard definiti (diplomi e lauree per primi) e’ stato concomitante con l’abbassamento della effettiva preparazione, anche specializzata richiesta ed offerta . Il sapere non e’ conoscenza, ne e’ il limite .

  2. “Il sapere non e’ conoscenza, ne e’ il limite”. Su questo punto dissento (a qualcosa serve “sapere”) anche se, a voler essere fiscali, il sapiente è un’astrazione, e quindi “so di non sapere” è tutto quello che so 🙂

  3. Naaahh , il sapere catalogato e’ il tetto contro cui va a sbattere la sete di conoscenza (chiamala curiosita’) della quasi totalita’ delle persone. Il ‘limite delle possibilita’ ‘ non e’ certificabile , esce da ogni schema definito, ‘checchenedicano’ scientismo e tecnicismo i padroni dell’odierno sapere (in progresso sempre piu’ infinitesimale) ma non della conoscenza. Buona giornata

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).