Baricco, o della leucemia raccontata con un sorriso

TINA. Sempre meno lucidi? Il pensiero di Baricco - SiTNews feel

Un bravo scrittore lo riconosci anche dal modo in cui rende noto un percorso di vita accidentato. Personalmente non amo tantissimo Alessandro Baricco, ma a lui devo il piacere di certe serate, ormai decisamente lontane, quando fregandomene bellamente che il giorno dopo mi aspettavano le lezioni all’università, restavo incollata fino a tardi allo schermo della tv per non perdere le puntate de Il Circolo Pickwick. Come divulgatore Baricco è imbattibile, e  lo ha dimostrato anche ieri col post in cui spiega di essere malato e di dover affrontare un intervento. Cito:

Ehm, c’è una notizia da dare e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica. Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (bè, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza).

A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso. Molto altro non mi verrebbe da aggiungere. Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene. Per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta.

Abbracci”.

 

Baricco, o della leucemia raccontata con un sorrisoultima modifica: 2022-01-23T12:18:16+01:00da VIOLA_DIMARZO

5 pensieri riguardo “Baricco, o della leucemia raccontata con un sorriso”

  1. Che regalo meraviglioso che mi hai fatto, grazie. 🙂 Forse sarebbe più corretto definire Baricco affabulatore, nell’accezione più bella, e mentre lo ascoltavo pensavo che sarebbe un ottimo narratore anche per bambini…credo che la sua forza stia nel fatto di raccontare senza ricorrere a termini aulici (del resto non lo fa neppure sulla pagina scritta), e quando cita (in questi video non legge nulla) non lo fa pedissequamente, riporta ciò che è essenziale e cruciale per la materia che sta trattando. Capisci ora perché è tanto bello leggere? Quello che lui prova e sa raccontare magistralmente, è quello che a ogni lettore viene regalato ogni volta che ha tra le mani un libro.

  2. “Che regalo meraviglioso che mi hai fatto, grazie.”
    Anche il temperamatite non era male, però.

    “Capisci ora perché è tanto bello leggere?”
    Certo, ma riferire il piacere e la bellezza della lettura ai libri è porre un limite sia al piacere che alla bellezza. Comunque hai ragione, è tanto bello leggerti.

  3. Il temperamatite! (Elena Ferrante odia il punto esclamativo, sostiene che sia una forzatura usarlo, ma come si può esprimere il piacere di un ricordo se ci si vuole fermare a due parole?
    Era bello leggere anche te, ma ormai ti concedi col contagocce…:)

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