La fine dell’amore

La fine dell'amore. Amare e scopare nel XXI secolo : Tenenbaum, Tamara, Bile, Alberto: Amazon.it: Libri

Cercare di far chiarezza nelle dinamiche sottese a un rapporto di coppia è impresa ardua; Tamara Tenenbaum ci prova nel suo La fine dell’amore, affrontando il tema da diverse angolazioni. Il focus, però, sono le donne contemporanee, inquadrate in questi termini:

Nel ventunesimo secolo le nostre ambizioni amorose sono intrepide. Non ci basta sposarci con una brava persona, uno che porti il pane a tavola, né basta una relazione che da fuori appare corretta e dal di dentro ci fa sentire miserabili. Vogliamo legami egualitari e onesti, e siamo ansiose di capire cosa significhi. E poi vogliamo innamorarci, vogliamo scopare e vogliamo essere amate, vogliamo stabilità e vogliamo adrenalina, il salvagente e e le onde, tutto allo stesso tempo. Ma si può avere tutto questo? O è una ricetta per la frustrazione?“.

C’è poi un risvolto che attiene esclusivamente alla sfera sessuale della donna, e che per Tenenbaum si gioca su due sillabe, “sì” e “no”, con la prima a fare la parte del leone, in quanto la donna risente ancora di certi retaggi che la spingono a compiacere il partner anche quando desidererebbe ben altro.

La fine dell’amore è il classico libro da tenere sul comodino. Perché alzi la mano chi può dire di capirci davvero qualcosa sul sesso e sull’amore.

La fine dell’amoreultima modifica: 2022-02-07T16:05:45+01:00da VIOLA_DIMARZO

6 pensieri riguardo “La fine dell’amore”

  1. \\amare e scopare nel XXI secolo\\ dalla descrizione che ne fai e dal titolo mi pare che la signora in questione abbia esigenze elevate e mezzi limitati. Un buon trattato di economia politica la potrebbe aiutare. Io no. Buona serata

  2. Come dire, il cacio sui maccheroni. Comincerei dal barattolino perché quei 125 cm3 credo siano la giusta sintesi di tutto quanto l’autrice inscatoli in quel corsivo ovvero una buona parte di liquidi orgasmici e seminali mantecati assieme a sentimenti, emozioni, adrenalina, rispetto delle individualità, voglie di contenuti e non di forme, scopare e amare. Un barattolino nel quale c’è davvero tutto quello che vorremmo in una vita di coppia dal punto di vista femminile di una donna emancipata ovvero una donna che voglia sentirsi ed essere alla pari e, quindi, anche dal punto di vista di un maschio che può avere tutti i dubbi che vuole tranne che ella non sia alla pari. Se si possa avere tutto quello che è nel barattolino, non lo so, ma credo che quello sia il punto di partenza non dico per la felicità, ma per poter fare la valigia ed intraprendere insieme un viaggio sul quale possono anche esserci dei ripensamenti sulla destinazione o sulla stagione o sulla nave o aereo, ma non sul barattolino. Se invece si hanno dei dubbi pensando che quella possa essere solo l’ennesima ricetta per la frustrazione, meglio lasciar perdere perché significa aver solo scritto in un bel corsivo la Costituzione ovvero le cose giuste e condivisibili, ma che serve solo a far dire “ma com’è bella la nostra Costituzione”. Sì, soltanto bella.
    Tutto ciò, ovviamente, non esclude che io possa non aver alzato lo stesso la mano perché, come tutti, non ci ho capito ancora una mazza sull’amore, ma questo prescinde dal corsivo e dal barattolino. Il barattolino serve ad un rapporto di coppia che nasca e duri con i presupposti giusti. Che poi, malgrado questo, l’amore possa finire, questo è nella normalità delle cose e non c’è barattolino o cremina magica che tenga. Mal che vada si scopa senza fare l’amore. L’importante è che non si scopi facendo finta di fare l’amore, perché quello non è previsto in quel barattolino. E’ un altro prodotto ed è pure scadente.

  3. Stai calma, prima che prendi la porta e vai, la mia era solo una battuta ed è qualcosa di normale, ma non previsto nel rapporto di coppia previsto dal barattolino.
    Come, molto peggio, sarebbe scopare fingendo amore, qua sono io che prendo la porta e vado. E non provare a trattenermi… no, no è inutile che t’inginocchi… vabbé… se t’inginocchi… :))

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