AFFABULAZIONI

Rinunciare al reggiseno per ribellarsi alla dittatura estetica del maschio


La scrittrice francese Gala Avanzi ha indagato le ragioni che hanno portato alla nascita del movimento che ripudia l'uso del reggiseno, realtà che è andata addensandosi nel primo lockdown e che ha fatto presa sulle nuove generazioni, le stesse del no make-up e no shave. Spiega: "Secondo me è lo strumento di un sistema oppressivo, una costruzione sociale che mira ad appropriarsi e a controllare il corpo delle donne: il patriarcato". È stata la Francia a capitanare il No Bra, e poi ha trovato alleati in altri Paesi europei e in America; tuttavia alle giovanissime andrebbe ricordato che il diritto di liberare il seno dalle costrizioni di ferretti e fasce è nato negli anni Sessanta a opera delle femministe del collettivo New York Radical Women, le quali non esitarono a buttare nella spazzatura reggiseni e bigodini in segno di protesta contro Miss America, già allora ritenuto un concorso anacronistico - e in quest'ottica fa specie pensare che i concorsi di bellezza si siano moltiplicati invece che scomparire. Resta un problema, però: fare a meno del bra implica risvolti poco piacevoli perché il seno o il capezzolo che si palesa plasticamente sotto una t-shirt o una scollatura provocherà sempre reazioni poco ortodosse nei maschi, anche solo a livello di sguardi sfacciati. A noi la scelta.

Foto di Maria Clara Macrì