AFFABULAZIONI

Evviva le donne al potere (tranne una)



Una donna intellettualmente onesta direbbe: non condivido nulla di quello che Giorgia Meloni va blaterando sin da quando aveva quindici anni, e aborrisco i toni arroganti di cui si serve per arringare i suoi, ma riconosco che come donna si è fatta valere e per questo, solo per questo, la rispetto. E invece, con grande dispiacere, mi tocca rilevare che le intellettuali di sinistra, nonostante i continui sondaggi vedano vincente Meloni, non battono ciglio: la donna con anni e anni di gavetta non esiste, esiste soltanto il mostro sovranista che porterà l'Italia sull'orlo del precipizio, precipizio di cui peraltro nessuno sa dare il perimetro esatto, se non ricorrendo alle vetuste categorie discorsive: fascismo, amicizia con Erdogan e in questi giorni si è aggiunta pure "una propaganda di stampo assolutamente assassino". Ora, mi dispiace scrivere certe cose perché per formazione culturale sarei affine alla sinistra, ma reputo la mancanza di obiettività una crepa dell'intelligenza difficile da giustificare.

Poi di fondo resta una domanda: come mai la stragrande maggioranza delle donne europee che sono state o sono leader di partito o di governo provengono da destra, a cominciare da Margaret Thatcher? E ancora, pensando alle cose di casa nostra mi chiedo: è possibile che non ci sia a sinistra una donna altrettanto forte che possa vedersela con Meloni? Mettendo da parte le idiosincrasie storiche che non pagano, e offrendo un programma ricco di contenuti, chiunque fosse versata in questo campo potrebbe farcela. O sbaglio?