AFFABULAZIONI

Maschile o femminile? Purché non sia schwa


Le polemiche linguistiche sciolgono la lingua un po' a tutti, e mi divertono particolarmente se chi si sfida a singolar tenzone è un cavallo di razza. Ma andiamo ai fatti: Vittorio Feltri, stanco delle polemiche concernenti il dilemma "il Presidente  Meloni" o "la Presidente Meloni" ha scritto:

"Urge una precisazione, in quanto Laura Boldrini, cinguettando che ‘La Treccani dice che i ruoli vanno declinati’, ha creato non poca confusione, diffondendo un pregiudizio che ci preme sradicare subito, dato che non è ancora germogliato. Sia chiaro: l’enciclopedia Treccani non ha mai stabilito prescrizioni linguistiche, non essendo questa la sua funzione. E, per di più, proprio stando alla Treccani, presidente è sostantivo maschile singolare, il quale può restare invariato anche nel caso in cui la persona che riveste il ruolo di presidente sia di sesso femminile. Il punto del discorso è se Giorgia Meloni debba farsi chiamare ‘la’ presidente anziché ‘il’ presidente: “Boldrini rimprovera altresì a Giorgia di avere chiamato il suo partito “Fratelli d’Italia” e non “Sorelle d’Italia”, dimenticandosi delle donne, ma si studia già in prima elementare che i gruppi all’interno dei quali vi sia anche soltanto un soggetto di genere maschile, con prevalenza quindi di soggetti di genere femminile, vanno indicati al maschile. Ecco che in questi casi si dice correttamente ‘i figli’, ‘gli amici’, ‘i nonni’, ‘i fratelli’, ‘i bambini’, e nessuno si è mai sentito escluso o ghettizzato per questo. Insomma, Laura tiene lezioni di italiano, oltre che di morale, su Twitter, eppure avrebbe bisogno di rispolverare le basi linguistiche".

Non pago, il fondatore di Libero ha attaccato anche la scrittrice Michela Murgia:

"Ciò che più ho trovato ridicolo e bizzarro delle affermazioni di Murgia risiede in queste precise parole: ‘Meloni che pretende l’articolo al maschile sta dicendo che governerà come un maschio’. Io non conosco che due modi di governare: o bene o male. Non ho mai creduto che ci sia una maniera di governare come un maschio e una maniera di governare come una femmina. E quale sarebbe la differenza? Il maschio governa con la testa e la donna con il cuore? O forse il maschio governa con il pisello e la donna con il cervello? Non comprendiamo queste farneticazioni”.

Per inciso, da tempo Murgia si è detta favorevole all'uso della schwa per evitare la distinzione tra maschile e femminile e il livellamento al maschile della nostra tradizione grammaticale, e allora a questo punto la domanda è: perché dovremmo disimparare l'italiano? La risposta più ovvia è che non c'è bisogno di farlo essendo la lingua un organismo vivente, e come tale mutante. Esatto, ma come avviene da secoli deve mutare da sé e non per costrizioni ideologiche.