AFFABULAZIONI

Luigi Di Maio inviato speciale nel Golfo Persico. Perché?


Come sottrarsi al diktat che vorrebbe un uomo capace al comando di un'azienda, di una scuola, di un esercito o alla gestione di faccende delicate come possono essere quelle politiche? Io che credo nel merito una risposta non ce l'ho, ma so che all'ex Vicepresidente della Camera dei deputati Di Maio poco s'addice il ruolo di inviato speciale nel Golfo Persico. E non è solo una questione di inglese parlato malissimo e per giunta con l'inflessione campana, ma il ragazzotto quali credenziali offre? Alla luce di questi interrogativi mi sembra pertinente la reazione degli eurodeputati Piernicola Pedicini, Ignazio Corrao e Rosa D'Amato, i quali si sono rivolti al Consiglio dell'Unione europea per chiedere spiegazioni in merito alla candidatura di Giggino. E in una frase di Pedicini il fulcro dell'insensatezza di questa candidatura:

"Senza alcun requisito, l'ex capo grillino si potrebbe ritrovare a scalzare candidati che, a differenza sua, vantano lauree, titoli, competenze acquisite sul campo, conoscenza delle lingue straniere e anni di esperienze diplomatiche".

Ora, non vorrei sparare sulla croce rossa - a me Giggino pare un furbo che si è trovato nel posto giusto al momento giusto. Però un po' di serietà al nostro Paese gioverebbe. Che di gente capace ne ha, ma purtroppo senza mecenati.