Fantasmi

400190

Una vita fa era un classico: se costretti a letto, si leggeva un libro per ingannare il tempo. In alternativa la televisione. Due o tre vite fa, ovvero all’epoca in cui visse Edith Wharton (1862-1937), l’alternativa boomers style neppure c’era. Così, novenne, la futura scrittrice che si sarebbe aggiudicata il Pulitzer (prima donna ad ottenerlo), mentre era a letto a causa di una febbre tifoidea, lesse una storia di spettri, germe fatale che avrebbe dato vita a Fantasmi. Molto più di un omaggio al gotico perché, a corollario di undici racconti perturbanti, troviamo la critica alla condizione femminile e alle convenzioni borghesi, temi a lei cari che infatti riprese magistralmente ne L’età dell’innocenza, titolo noto ai più per la trasposizione cinematografica di Martin Scorsese.

Ecco, con l’inverno alle porte non sarebbe una cattiva idea, nelle serate cozy, fare i conti con i propri fantasmi diseppellendo quelli della scrittrice americana. E se solo fossimo più coraggiosi, più ardimentosi, li guarderemmo in faccia quei fantasmi, magari scoprendo che non sono altro che storture, concrezioni, innesti. E che portano il nostro nome.

L’altro giorno ho letto in un libro di un saggista alla moda che i fantasmi si sono spenti quando è entrata in scena l’elettricità. Che stupidaggine! Lo scrittore, per quanto ami dilettarsi in modo letterario col soprannaturale, non ha nemmeno raggiunto la soglia del suo soggetto. Perché tra castelli muniti di torrette pattugliate da vittime senza testa con sferraglianti catene, e una confortevole casa di periferia con frigorifero e riscaldamento centralizzato dove senti, appena sei dentro, che c’è qualcosa che non va, datemi quest’ultima e mi farà venire un brivido lungo la schiena! E, tra l’altro, non avete notato come di solito non sono gli ipersensibili e i fantasiosi a vedere i fantasmi, ma le persone calme e pragmatiche che non ci credono, e sono certe che non le turberebbe vederne uno? Ebbene, proprio questo era il caso di Sara Clayburn e della sua casa”.

Edith Wharton, La vigilia di Ognissanti

traduzione di Tiziana Lo Porto

Fantasmiultima modifica: 2022-12-08T17:23:43+01:00da VIOLA_DIMARZO

23 pensieri riguardo “Fantasmi”

  1. Tacendo del fatto che sembra domenica. Per me tristezza doppia odiando il giorno del Signore più di ogni altro (ovviamente nulla c’entra la religione, e non lo dico a te che un po’ mi hai inquadrata ma a qualche missionario di passaggio)

  2. Vero, anche io ho avuto la stessa sensazione. Per il resto, non preoccuparti, comprendo il tuo stato d’animo. Un caldo abbraccio, con affetto!

  3. Il periodo prenatalizio e’ il peggiore dell’anno per me insieme al preludio al ferragosto, piu’ che altro per motivi di lavoro ed impegni. C’e’ pero’ da dire che da perfetto orso col mio comportamento sono riuscito ad allontanare tutti quelli che non mi vanno a genio (il mondo intero meno tre) e cosi’ e’ raro che qualche indesiderato fantasma si appalesi con uno squillante ‘Buon natale’. Naturalmente se uno porta cibarie o vino buono e’ sempre ben accetto …purche’ si fermi per poco. 🙂

  4. Bravo, la differenza tra l’ospite gradito e quello che ti spossa è tutto in quel “purche’ si fermi per poco”. 🙂

  5. Quando si è così perentori, meglio aggiungere uno smile oppure chiudere con un “perdonami se te lo dico senza mezzi termini”. Ma per restare in tema, quel commento che hai lasciato qualche minuto fa non sarà pubblicato. Ne abbiamo già parlato e sai come la penso.

  6. lungi da me fare l’avvocato difensore, ma l’equivoco, secondo il mio personale e soggettivo punto di vista, sta proprio in quel”non mi sembra eccessivo”. Orbene, continuare a usare sempre il maiuscolo, come se si volesse sottolineare, urlando, chissà quali concetti, oppure fare un costante ricorso ad epiteti, giustificando goffamente, anche col ricorso alla religiosità, il linguaggio colorito come se fosse di uso comune, non fa che delineare una sorta di aggressività, un bullismo virtuale. Certamente si può non essere sempre d’accordo, ci mancherebbe, ma almeno potremmo evitare di trascendere sul personale. E questo è un discorso in linea generale.

  7. Spalmieros, benché tu lo abbia spiegato egregiamente, è tutta fatica sprecata. La buona educazione, la gentilezza, il rispetto per l’altro, o li hai o non li hai.

  8. IL problema a mio avviso non e’ come Bruno si pone, ma come il Brunopensiero sia contro la logcica, la decenza e perfino la moda del momento, lasciando pure stare l’onda Meloniana . In un’era in cui i comunisti non mangiano piu’ i bambini ma i cani temo che un brodo di costolette d’infante sia nella dieta quotidiana del nostro eroe. No harm intended Bruno,ma datti una regolata.

  9. Invece per me il problema è il modo di porsi, ciascuno si tenga strette le proprie convinzioni ma sarebbe auspicabile esporle con un po’ di tatto. Ora, io ho una sensibilità esagerata e quindi basta poco per ferirmi, ma è altresì vero che in questa community mi sono rapportata per anni ad alcune persone senza che queste mi abbiano mai fatto un graffio.

  10. Dattela tu, Panfilo, una bella regolata, ne hai proprio bisogno. Non ho, poi, compreso il significato del brodo di costolette di infante che sarebbe nella mia dieta quotidiana, o forse mi stai accusando di cannibalismo.

Rispondi a VIOLA_DIMARZO Annulla risposta

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).