AFFABULAZIONI

Miss Italia, concorso degno di un paese vecchio


Finalmente è calato il sipario, a livello di attenzione dei media, sul concorso più anacronistico che c'è: Miss Italia. Solo ieri è stata incoronata la nuova reginetta, tale Lavinia Abate, la quale cadrà presto nell'oblio - a meno che il destino non le abbia riservato colpi di scena al momento imponderabili - non perché manchi di avvenenza, ma perché nata troppo tardi per avere un ritorno di popolarità grazie a una fascia nient'affatto appetibile agli occhi di una società già proiettata nel metaverso.

La domanda è: ha ancora senso selezionare delle bellezze per realizzare un programma televisivo? Ovviamente no, poiché maschi e femmine si mettono in vetrina da sé su Instagram, TikTok, OnlyFans con introiti nettamente superiori a quelli assicurati dalla kermesse di Patrizia Mirigliani. Mi viene da pensare che Miss Italia sia seguito soltanto da vecchi che non hanno imparato ad usare un pc. Vecchi che, languendo alla vista dei corpi di quelle giovani donne, imprecano una volta di più contro il tempo passato troppo in fretta.

Mi correggo:  la serata è stata trasmessa in streaming sui canali social del concorso. Ma la sostanza resta, e non la diresti di pertinenza di una geografia morale illuminata.