Se il lavoro non ti soddisfa, passa a OnlyFans

Vicky Ohw roza la tela con body naranja, fascinó la vista

Giovani belle spregiudicate: sono questi gli aggettivi più adatti a definire le creator di OnlyFans. Molte di loro hanno lasciato un lavoro che non consentiva l’indipendenza agognata, e si sono messe in vendita per assicurarsi introiti mensili che possono anche superare i 30 mila euro. Le più navigate mettono sull’avviso le ragazze che vorrebbero intraprendere la stessa carriera: il mercato è saturo, non è più tanto facile fare soldi. Non ne dubitiamo. Mi sia consentito però dubitare della buona fede degli illuminati, i quali premono affinché non si stigmatizzino le sex worker con critiche e insulti. Di sicuro questi signori non hanno figlie, ma un abbonamento a OnlyFans sì.

Che dire? Buona vita, fatine anticonformiste. Siete voi la nuova normalità.

In foto Vicky Ohw, 28 anni, già social media manager di un’azienda di Varese, anche lei come le colleghe insoddisfatta di un impiego che non le permetteva di sognare.

Se il lavoro non ti soddisfa, passa a OnlyFansultima modifica: 2023-02-04T13:49:10+01:00da VIOLA_DIMARZO

19 pensieri riguardo “Se il lavoro non ti soddisfa, passa a OnlyFans”

  1. Credo che ognuno abbia il diritto di sognare. E lo stesso vale per le donne verso uomini. Non ho figli, non sono iscritto a questi siti e, come ho già detto tempo addietro, apprezzo anche donne più grandi di me e/o che non siano formose. Per es. Chiara Ferragni che, in un certo senso, può esser considerata una pioniera in questo campo, un po’ la Paris Hilton de noantri, anche se in maniera più glamour ed elegante.

  2. Mi riferivo anche a quelli che magari pagano, per vedere, e non solo. Non sono certo un santo, ma soprattutto nemmeno un infido bigotto falso moralista, che apostrofa la Donna come meretrice, a prescindere, che odia il prossimo scagliandolo all’inferno nei gironi peccaminosi, che disprezza tutti coloro che non la pensano come lui …. A questo mondo si può esser soli, anche senza averne colpa, ma ciò non giustifica certe forme di misantropia e/o misoginia.

  3. Nihil sub sole novum, secondo me, Viola.
    È una delle varie derive riconducibili ad un uso aberrante della rete e dei social media. C’è chi in questo ambiente si dedica all’esibizionismo, chi all’invettiva, chi alla violenza, chi al vaniloquio, chi al porno, ecc.
    Senza soffermarmi sugli aspetti connessi alla spregevolezza, fin troppo ovvia, di tanti leoni da tastiera, trovo preoccupante, diseducativo e pernicioso il messaggio più o meno esplicitamente veicolato, che cioè si possa lecitamente e facilmente far soldi in certi modi.
    A me piace ancora pensare che sia bene (io l’ho fatto e lo sto facendo fare a mio figlio) studiare, laurearsi con merito e svolgere un lavoro con competenza e correttezza. Sono un alieno? Credo e spero di no 🙂 Una buona serata!

  4. No, non sei un alieno 🙂 sei una persona che ancora crede nel merito, secondo me l’unica arma che resta in nostro possesso fino alla fine. I soldi facili, le scorciatoie, le raccomandazioni alla resa dei conti non pagano. p.s. con infinita soddisfazione ho appreso che è svanito l’effetto masterchef, ovvero gli studenti che si iscrivono agli istituti alberghieri sono in netto calo (fonte Report su rai3). Per dire delle passioni fasulle, dei falsi miti.

  5. Il merito serve per vivere, o sopravvivere. Fare soldi poi può essere un ulteriore vantaggio. Il cavallo di razza si vede sempre a fine corsa.

  6. Vedo tette oversize. Un musino da topa e una grossa dose di spregiudicatezza. Lasciamo che facciano la loro strada, alla fine tireranno loro i conti e non e’ certo che tornino. Fosse anche il contrario i conti non tornano certo a livello generale , ma credo di essere troppo vecchio per afferrare la ampiezza del decadimento.

  7. Buonasera Viola, mi scuso se esco un po’ fuori traccia, anche se in fondo siamo sempre nell’argomento “meriti” e “meritevoli”. Sei ovviamente legittimata a ritenere non attinente questo mio commento e a non pubblicarlo; non te ne vorrò di certo 🙂 Ciò premesso, mi sembra comunque interessante condividere la notizia, poiché ricordo che, non molto tempo fa, qui vi fu una disputa dai toni molto accesi tra estimatori e detrattori di Giuseppe Conte. Qualora non fosse bastata l’elargizione di 300 mila euro l’anno al padre nobile Beppe Grillo, la redazione di norme ad hoc in favore del suocero, i succosi contratti consolatori per illustri non rieletti come l’ineffabile Vito Crimi e la soave Paola Taverna (70 mila euro ciascuno), nonché il silenzio sui predatori di biglietti ferroviari, il buon Giuseppe ha scelto una nuova sede romana, centralissima, con tanto di stucchi in stile Palazzo Chigi, che costerà al M5S 12 mila euro al mese. Il manierismo sussiegoso, il linguaggio circonvoluto ed i proclami filantropici di Conte non mi hanno mai convinto, ma ormai sembra incontrovertibile che ci troviamo di fronte ad una apostasia che non potrebbe essere più disinvolta. Buona serata!

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