AFFABULAZIONI

La cultura è di chi ce l'ha


"Vorrei proporre alla benevola considerazione del lettore una teoria che potrà forse sembrare paradossale e sovversiva. La teoria è questa: che sarebbe opportuno non prestar fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per supporla vera".

Bertrand Russell, Saggi scettici

Dunque, in merito alla polemica di qualche giorno fa a proposito della citazione di Renan da parte di Meloni, considerata dagli intellettuali di certa parte politica* inopportuna in quanto non rispondente al reale significato che l'autore attribuiva al concetto di nazione, pallottoliere alla mano proviamo a far di conto: quante sono le persone colte di destra, e quante quelle di sinistra? Ora, la matematica non è un'opinione ma in questo caso non viene in nostro soccorso: infatti, come si fa a stabilire se una persona è colta o meno? E volendo prendere per buono l'assunto che le persone di sinistra sono colte, allora basterebbe che mi professassi tale per entrare nell'Olimpo di quelli che a colazione pane e cultura?

A mio parere il vocabolario Treccani offre una definizione chiarissima del sostantivo cultura:

"L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo".

La citazione di Russell in apertura di post non è presa da Internet, ci tengo a dirlo, ma è stata estrapolata dal testo in mio possesso. (...) Suggerirei, benché anacronistico, di riprendere in mano i libri e di aprirci al confronto con l'altro indipendentemente dai certificati attestanti il suo grado di istruzione, ma soprattutto sarebbe prezioso non abbandonare l'esercizio al dubbio. Un barlume di cultura verrà col tempo, dicono, tuttavia è consigliabile per tutti non farsi illusioni.

*Giù le mani da Ernest Renan. Giorgia Meloni ne ha fatto quasi l’alfiere del nazionalismo. Difendo Ernest Renan dagli strattoni che lo hanno tirato di qua e di là inserendolo sgarbatamente e in modo improprio nella polemica politica”. Corrado Augias