AFFABULAZIONI

Valentina Petrillo


Grazie alla mescolanza dei generi, un uomo che si sente donna ha pieno diritto di gareggiare con le donne. E pazienza se strutturalmente è più forte già in partenza: ha dichiarato d'essere transgender per cui può vedersela con competitor femminili. Ora, la signora (?) Valentina Petrillo, prima atleta paralimpica transgender a gareggiare nella categoria femminile, avrà pure le sue ragioni che il raziocinio binario non coglie, ma che si dichiari vittima di "odio di genere" è davvero troppo. Non a caso, la collega Cristina Sanulli ha detto: Parlo anche a nome della maggior parte delle ragazze che corrono con me: non ci sentiamo alla pari, proprio perché la struttura fisica di Petrillo è maschile, e quindi è come correre non alla pari (...).

Le minoranze vanno tutelate o avvantaggiate?