AFFABULAZIONI

Freya e il mea culpa tardivo


Freya era un esemplare di tricheco femmina di seicento chili che amava così tanto i fiordi di Oslo da non allontanarsene mai. Fu soppressa ad agosto dello scorso anno perché considerata pericolosa per le imbarcazioni e per i curiosi che scattavano foto. Le autorità intravidero nell'eutanasia la soluzione al problema, ignorando a più riprese le proposte degli animalisti che suggerivano di spostare l'animale in un posto human free. Ora però una sua riproduzione in bronzo è stata collocata nel porto turistico di Konger, una sorta di risarcimento per averla condannata a morte nonostante fosse più che valida l'alternativa proposta dagli animalisti.

L'ottusità è la manifestazione più immediata della crudeltà umana, che quando non intende rinunciare ad esprimere il proprio dissenso ricorre a ciò che le è congeniale: uccidere. Confesso che in questi casi faccio affidamento su un piano cosmico che senza remore punisca chi avrebbe dovuto addormentarsi al posto di Freya.