AFFABULAZIONI

Fassino, o della fortuna di vivere su un altro pianeta


Mai decontestualizzare o estrapolare. È fuorviante, lo sappiamo bene, però ci piace montare una polemica senza tanti sforzi, magari in attesa che se ne presenti un'altra ugualmente allettante o almeno frivolmente agostana, giusto per precipitare ancora di più nel nulla. Divagazioni a parte, la sortita di Piero Fassino di ieri ha sconcertato un po' tutti, tanto che oggi al Corriere ha chiarito in questi termini:

«Basta leggere lo stenografico del mio intervento. Non ho detto che sia poco, non mi sono lamentato e ho detto che per me va bene così. Vorrei che però fosse chiaro che l’indennità che percepisce un parlamentare è meno di quello che prende un medio dirigente di azienda. Per non parlare dei magistrati o di altre alte cariche dello Stato».

Dopo aver letto il virgolettato, facciamocela una domanda: è sbagliato il messaggio o sarebbe più corretto dire che il buon Fassino è stato intempestivo? Comunque la si pensi, diamogli pure addosso, ma solo perché con le piazze in subbuglio per il Reddito di cittadinanza sarebbe stato opportuno tacere. O perlomeno rinunciare al tono grave e risentito, spia di un declino biologico orfano di saggezza.