AFFABULAZIONI

Le piace Vannacci?


Sì, tantissimo. Sono qui apposta.

E allora diamola un'occhiata alla voce querula e trepidante che arriva dalla tv. Il faccione è quello di una donna di mezza età, né bionda né grigia, la diresti castana se non sapessi che la telecamera mente. È tutta un fremito, parla più con i gesti che con le parole. È ignorante, ma su questo la telecamera non mente. Intanto Vannacci irrompe sul palco: sorriso sornione e aria da imbonitore. La donna dà le spalle all'inviato ma si intuisce, forse per via del battimano inconsulto, che la menopausa non l'ha privata dell'animalità necessaria per captare fin nel profondo le vibrazioni dell'insubordinazione maschia del generale. Ora non è più nell'inquadratura, ma il suo sguardo tra l'estasiato e l'invasato lo immagini lo stesso. È come quello della veggente di Trevignano, alla quale del resto somiglia molto. Ma se la veggente è una che dell'inganno ha fatto uno stile di vita, la signora né bionda né grigia è genuinamente entusiasta di un uomo che nel diverso vede un male. E forse non sarebbe un male se entrambi superassero i loro limiti.