Due primedonne e l’armocromista

Meloni e Schlein a tu per tu: «Un giorno mi ringrazierai». Sorrisi, qualche frecciatina e abbraccio finale

Quanti di noi hanno scoperto la figura dell’armocromista grazie all’intervista di Schlein su Vogue? Presumo tantissimi, tant’è che se ne continua a parlare tra lo sbigottito e il divertito. Ora, a proposito dell’incontro di ieri tra Meloni e Schlein, un’armocromista alla radio rendeva edotti gli ascoltatori sul significato dei colori scelti dalle due primedonne: il rosso della neo-segretaria Pd è un power color, mentre il bianco e nero della premier è istituzionale e tuttavia d’impatto. Si ricordava altresì l’evoluzione del look di Meloni che è andata di pari passo con l’evoluzione politica: dal rossetto chiaro pre-elezione a quello rosso sfoggiato ultimamente, senza dimenticare gli outfit dai colori chiari di un tempo, ora sostituiti da capi più rigorosi, neri o blu,  ingentiliti da camicie bianche.

Cosa ne sarebbe di noi se non ci fossero le armocromiste?  Avremmo mai notato certi particolari? Scherzi a parte, la scelta degli abiti e dei colori non è una novità e si applica da tempo a uomini e donne. Resta il fatto che i 300 euro all’ora richiesti da un’armocromista sono una rapina, perché quello che sei riemerge immutato a dispetto della più indovinata delle palette.

Il look di Giorgia Meloni e le femministe: nel mirino il "tailleur del potere" - Affaritaliani.it