Persino il coronavirus insegna

   Marco Capovilla, fondatore del gruppo Facebook Venezia pulita, è stato il primo a pubblicare le foto relative all’improvvisa limpidezza delle acque dei canali di Venezia. I cittadini giurano di vederci i pesci e non c’è motivo di dubitarne perché non si tratta di un miracolo: meno barche a motore in giro, più acqua limpida in circolo. Sono gli effetti positivi delle misure draconiane messe in atto per contrastare il coronavirus in laguna e sull’argomento Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha le idee chiare: “Per chi come noi combatte da quarant’anni l’inquinamento, questa situazione di emergenza drammatica non era certo la ricetta che ci auguravamo. Ma per affrontarla 60 milioni di italiani hanno dovuto cambiare radicalmente il loro stile di vita, riducendo drasticamente gli spostamenti di persone e merci, responsabili dello smog. Forse la riduzione delle polveri sottili che si registra in questi giorni e l’assenza di acqua torbida a Venezia sono l’unica conseguenza positiva della diffusione del virus. Se non altro ci aiuta a riflettere su un modello di sviluppo che crea danni al Pianeta. Superata questa fase di crisi, per non tornare alla fase precedente, bisognerà trovare risorse per permettere alle persone di muoversi in modo sostenibile. Oggi, per esempio, in gran parte d’Italia non ci sono treni efficienti e i pendolari preferiscono muoversi con l’auto, intasando le strade. […] Certo, una volta che sarà rientrato l’allarme coronavirus i benefici ambientali provocati dall’isolamento finiranno presto, a meno che non ci siano il coraggio e la volontà politica di incentivare davvero l’energia pulita: la tecnologia per farlo c’è”.

    Se solo fossi appena un po’ ottimista, rassicurerei Ciafani e gli direi che nulla di questi tempi terribili andrà sprecato, men che meno ciò che attiene al rispetto dell’ambiente. Ma ho vissuto abbastanza per non sapere che il legame che lega gli individui alla natura è compromesso, e l’atavica consapevolezza d’essere stati una cosa sola col creato perduta per sempre.

(Il virgolettato è tratto da un articolo di Marina Speich. La foto è di Marco Capovilla)