Il dolore attiene alla sfera intima, non a quella social

Mai fidarsi di chi sbandiera il dolore, di chi ha sempre una lacrima a portata di mano. Per cui bene ha fatto Selvaggia Lucarelli a stigmatizzare l’ormai noto audio di Fedez, mentre si confronta con uno psicologo dopo aver scoperto di avere un tumore. Scrive:

Registrarsi e postare la propria seduta di psicoterapia non è normalizzare la psicoterapia. Bisogna smettere di utilizzare il verbo ‘normalizzare’ per camuffare le più svariate forme di narcisismo/esibizionismo/incapacità patologica di conservare una sfera privata“. E ancora: “Poi un giorno parleremo anche di quanto possa essere un percorso autentico ed efficace la psicoterapia fatta a favore di microfono e/o telecamere, prevedendo/sapendo che quello che dirai sarà ascoltato o visto da milioni di persone. Se questo è fare un serio percorso terapeutico io sono Joe Biden“.

Ora, capisco che l’understatement incontra da sempre il favore di pochi, e che essere social è la ragione di vita di chiunque – anche di chi farebbe meglio a scomparire -, ma il dolore esibito a distanza di tempo dalla causa scatenante è egocentrismo sfacciato. Amen.

Selvaggia Lucarelli replica agli audio pubblicati da Fedez

 

 

Feltri, “il cancro alle tette” e Fedez

Vittorio Feltri e la malattia di Fedez: «Fregatene, pensa che io ho il cancro» - Open

Spiccio e seccato dalla retorica che gira intorno al cancro. Così è apparso Vittorio Feltri nell’intervista di Barbara Visentin sul Corriere di oggi. E a proposito del piagnucolio che ha accompagnato le ultime esternazioni social di Fedez ha detto:

La commozione è umana, ma piangersi addosso non serve a niente. Il pianto a me viene quando vedo i bambini in guerra in questi giorni. Quasi quasi, dopo due anni, preferivo il Covid“.

Non sono un rimprovero le parole di Feltri, che infatti ha rivelato d’essere stato operato a marzo per un “cancro alle tette” esclusivamente per incoraggiare il rapper. Ma al di là del caso specifico, è condivisibile il tono duro sulla malattia in oggetto:

Ci sono tante persone che guariscono e tante che vanno al cimitero. Ma quando hai il cancro pensi che il tuo è grave e di quello degli altri non te ne frega. Agli altri dici: vedrai che ce la fai e tutte queste frasi fintamente consolatorie e irritanti“.

Non è difficile immaginare come sarebbe più degno di considerazione il mondo, se ci sforzassimo di  parlare con la schiettezza che contraddistingue Feltri. Quanto a Fedez, se ne sente il bisogno, dica quello che ha oppure taccia. Un po’ di serietà non guasterebbe quando ci si relaziona alla morte.

Fedez contro tutti

Fedez si è fatto male, come sta? Dovrà stare fermo parecchio tempo

Bagarre a causa delle esternazioni di Fedez al Concertone del Primo Maggio, per queste parole che i destinatari hanno assimilato a vere e proprie pietre:

È la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perchè venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente”.

Per quanto riguarda le maestranze del mondo dello spettacolo, Fedez si è rivolto direttamente a Draghi dicendo:

Caro Mario, capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e il numero di lavoratori dello spettacolo si equivalgono. Quindi, non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate a dovere fino a oggi. Quindi caro Mario, come si è esposto nel merito della superlega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo, grazie”.

Non del tutto satollo, il rapper ha attaccato la Lega sul Ddl Zan.

Ovviamente mamma rai ha tenuto a dire la sua:

“Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi”.

A seguito di questa smentita, Fedez ha pubblicato il video della telefonata. Qui i dettagli.

Ora, ma chi ha detto che l’arte non deve fare politica? In tempi come questi dovrebbe diventare una necessità per tutti i veri artisti. E se pure Salvini, alla vigilia del concertone, si era espresso in questi termini:

Sono curioso di vedere se stasera al concertone del Primo maggio ci sarà qualche artista di sinistra che farà il solito comizio di sinistra, mancando di rispetto a chi paga il canone e alle lavoratrici e ai lavoratori che non hanno colore politico”, al monologo di cui sopra ha replicato:

Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti. Il diritto alla vita ed all’amore sono sacri, non si discutono. Per me anche il diritto di un bimbo a nascere da una mamma e un papà è sacro, mentre il solo pensiero dell’utero in affitto e della donna pensata come oggetto mi fanno rabbrividire. Così come, da padre, non condivido che a bimbi di 6 anni venga proposta in classe l’ideologia gender, o si vietino giochi, canti e favole perché offenderebbero qualcuno. Non scherziamo”.