A Conte i conti non tornano

Conte oggi sceglie i coordinatori locali. Lombardi: «Basta egoismi di partito» | il manifesto

La realtà non esiste. Esistono, invece, le miriadi di interpretazioni che accordiamo alla fenomenologia dei fatti che ci riguardano direttamente o indirettamente. Così, se da un lato, guardando alla cronaca di questi giorni, c’è chi liquida come “cavillo” la sentenza assolutoria di Berlusconi (“il fatto non sussiste”), dall’altro c’è un Giorgetti che, a proposito del Superbonus, protesta perché ritiene che quanto fatto dai suoi predecessori attiene a “una politica scellerata ideata solo per creare consenso, e costata agli italiani 2000 euro a testa“. Nel mezzo, con fare struggentemente comico, si staglia l’uomo che non solo interpreta la pseudo-realtà come gli pare, ma si fa beffe persino della matematica. Per cui, a fronte di un calo di consensi che lo dovrebbe imbarazzare, Conte insiste col dire: “C’è qualcuno che suona già le campane a morto per il M5S. Non esagererei, non faccio grande affidamento sui sondaggi ma ne è appena uscito uno che ci vede in continua a crescita. Noi, che abbiamo l’ardire di definirci pragmatici, lo perdoniamo perché capiamo che il buon Giuseppi sta provando a creare un argine alla malvagità della sorte la quale però, dovrebbe saperlo, se pure trascende la volontà degli uomini, nondimeno quando affrontata con oculatezza si può gestire almeno in parte. Forse tutto questo l’eroe del sud non lo sa, e quindi per carità cristiana perché non consigliargli l’opera omnia di Niccolò Machiavelli?

P.S. Spalmieros, di questo passo dovrò cambiare nome al blog 🙂

L’ambascia di Conte

Regionali, Giuseppe Conte travolto davanti al seggio: "Avete fatto schifo" – Il Tempo

A una prima disgrazia ne segue sempre un’altra: è una legge non scritta e tuttavia attiene all’inesorabilità delle cose umane. Detto questo, come se  il flop alle elezioni regionali non fosse già abbastanza, in queste ore Giuseppe Conte sta affrontando le ire degli stessi grillini che non ci stanno a cadere nella polvere per colpa di un leader che è ormai tale solo sulla carta. Per cui, viene messo in discussione il vincolo dei due mandati giacché candidare degli sconosciuti non si è rivelata una mossa vincente, e soprattutto all’avvocato con l’aria da bon vivant (vedi foto) viene chiesto di prendere in considerazione un cambio radicale di rotta che, qualora perseguito, vedrebbe il Movimento trasformarsi in un partito vero e proprio.

A questo punto, Spalmieros, chiusa ed eventuali aggiunte le lascio a te.

Oramai credo che anche i più ottusi oltranzisti abbiano capito che quell’investitura digitale era un buon viatico per assicurarsi la seggiola a Montecitorio. Mi duole dirlo, ma forse aveva ragione l’ex Cav., quando sosteneva che rivedeva nei grillini la parabola politica del suo Movimento/Partito” Spalmieros

Il Conte ottimista

Regionali, Conte: M5s non è morto, Letta che stappa bottiglie di champagne cos'ha da festeggiare?

Perché mistificare i fatti?, avrebbe dovuto chiedersi Giuseppe Conte prima di proferir parola. Ma non l’ha fatto, beccandosi la reprimenda dell’ex deputata 5 Stelle Roberta Lombardi:

Il responso delle urne è, purtroppo, inequivocabile: la ricerca del consenso senza la cura del territorio porta a risultati grami come quello che raccogliamo come M5S“.

Ma il leader dei pentastellati, pur riconoscendo il “risultato insoddisfacente”, come travolto da un’ondata di ottimismo che se fosse genuina la diremmo commovente, insiste:

C’è qualcuno che suona già le campane a morto per il M5S. Non esagererei, non faccio grande affidamento sui sondaggi ma ne è appena uscito uno che ci vede in continua crescita“.

Ora, il buon Giuseppi sa, o dovrebbe sapere, che è impossibile farsi regista della volontà altrui: parlano chiaramente i dati delle regionali appena archiviate. E senza un succedaneo del reddito di cittadinanza, la fossa per il movimento che ha avuto origine dalla visionarietà di un comico è già scavata.