La realtà non esiste. Esistono, invece, le miriadi di interpretazioni che accordiamo alla fenomenologia dei fatti che ci riguardano direttamente o indirettamente. Così, se da un lato, guardando alla cronaca di questi giorni, c’è chi liquida come “cavillo” la sentenza assolutoria di Berlusconi (“il fatto non sussiste”), dall’altro c’è un Giorgetti che, a proposito del Superbonus, protesta perché ritiene che quanto fatto dai suoi predecessori attiene a “una politica scellerata ideata solo per creare consenso, e costata agli italiani 2000 euro a testa“. Nel mezzo, con fare struggentemente comico, si staglia l’uomo che non solo interpreta la pseudo-realtà come gli pare, ma si fa beffe persino della matematica. Per cui, a fronte di un calo di consensi che lo dovrebbe imbarazzare, Conte insiste col dire: “C’è qualcuno che suona già le campane a morto per il M5S. Non esagererei, non faccio grande affidamento sui sondaggi ma ne è appena uscito uno che ci vede in continua a crescita“. Noi, che abbiamo l’ardire di definirci pragmatici, lo perdoniamo perché capiamo che il buon Giuseppi sta provando a creare un argine alla malvagità della sorte la quale però, dovrebbe saperlo, se pure trascende la volontà degli uomini, nondimeno quando affrontata con oculatezza si può gestire almeno in parte. Forse tutto questo l’eroe del sud non lo sa, e quindi per carità cristiana perché non consigliargli l’opera omnia di Niccolò Machiavelli?
P.S. Spalmieros, di questo passo dovrò cambiare nome al blog 🙂