Indoor gardening

  I professionisti del giardinaggio indoor non sono giardinieri né decoratori d’interni ma esperti in grado di progettare all’interno di un’abitazione spazi verdi in sintonia con chi quegli ambienti li abita. Prima della progettazione vera e propria l’indoor plant stylist (detto in inglese è più cool) effettua un sopralluogo per capire i gusti del cliente e la sua capacità di prendersi cura di piante che, a differenza dei fiori recisi, sono esseri viventi; poi propone il cosiddetto moodboard, ovvero un insieme di piante, materiale d’arredo e palette in base a quello che l’ambiente racconta. L’esperto green-oriented è altresì in grado di consigliare le piante giuste in base alle stanze che andranno ad occupare e quindi in camera da letto la lavanda e in cucina le piante aromatiche, mentre in bagno le felci perché amano l’umidità.

  Ma per entrare nello specifico Marco Nieri, bioricercatore ed eco-designer, dice: “Utilizzare il verde nella progettazione di un luogo chiuso aiuta a cambiare la nostra percezione dello spazio. Infatti, la riproduzione del paesaggio soddisfa la biofilia, cioè appaga la nostra necessità neurologica di essere a contatto con la natura, senza dimenticare che le piante purificano l’ambiente introducendo ossigeno, e negli spazi di lavoro aumentano produttività, creatività e felicità abbattendo lo stress. Si può ipotizzare un minimo di tre piante di medie dimensioni per ogni persona presente in una stanza di circa 20 mq. Meglio scegliere specie diverse perché ognuna agisce sull’ambiente con modalità differenti. Opportuno evitare le fioriture, soprattutto negli spazi comuni, a causa del polline che può procurare allergie. Inoltre occorre privilegiare la stratificazione e la diversità cromatica di steli e foglie per aumentare la percezione di natura”.

P.S. In un ambiente come quello della foto dev’essere molto facile sentirsi in paradiso.