Il mostruoso femminile

Il Culto di Lilith: Iniziazione, Evocazione e Rituali - Satanisti La Nostra Verità

Il mostruoso femminile. Il patriarcato e la paura delle donne è un saggio di Jude Ellison Sady Doyle che ha per focus il problema della demonizzazione femminile, peraltro presente anche nella mitologia e nel pensiero filosofico. La scrittrice lo sviscera affrontando questioni quali seduzione, verginità, maternità col fine di sfatare il mito della donna come figlia-moglie-madre. E con particolare attenzione alla piaga della misoginia, scrive:

Il terrore delle donne è forse la più importante verità dietro la misoginia. Del resto una gabbia ha due scopi. Il primo è di confinare, tenere in trappola, impedirci di fare incursioni nel loro territorio e di impadronirci di ciò che reputano proprio, e che se sei maschio è più facile ottenere: il lavoro, i soldi e il rispetto. Ma il secondo scopo di una gabbia, il più interessante, è quello di proteggere il mondo circostante da ciò che è rinchiuso dentro: la gabbia esiste per evitare che le donne ne escano fuori“.

Benché il titolo del saggio prefiguri scenari per così dire apocalittici, non manca una certa leggerezza, oserei dire tutta femminile, che non sfuggirà al maschio che ne vorrà sfogliare qualche pagina.

La misoginia è trasversale. E va condannata

La partita di Giorgia Meloni per fare il premier - Tiscali Notizie

Gli insulti alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, hanno fatto scalpore perché partiti da tre intellettuali; in particolare uno di loro, Giovanni Gozzini, docente di Storia all’Università di Siena, si è lasciato andare a definizioni di indicibile scostumatezza (rana dalla bocca larga, scrofa, vacca).

Tutte le donne sono nel mirino dei misogini, ma quelle che fanno politica di più. Il disprezzo che viene loro riservato arriva da persone colte ma anche dagli ignoranti, ed è trasversale giacché è di destra e di sinistra. Lo sanno bene l’ex presidente della Camera Laura Bodrini, la sindaca di Roma Virginia Raggi, Teresa Bellanova, Mara Carfagna e tante altre. Tuttavia, per quanto riguarda Meloni, è evidente la volontà di delegittimare una donna che, seppure discutibile nei modi, è stata l’unica a portare il proprio partito dal 4 al 16 per cento dei consensi. Sarà stato proprio questo a far esplodere la rabbia del maschio alpha?

Quale che sia la verità, gli odiatori vanno sempre condannati, e in quest’ottica trovo preziose le parole della giornalista Giovanna Botteri, notoriamente non di destra, che sulla vicenda Meloni ha detto: “È come se le donne che alzano la testa debbano essere punite perché occupano ruoli di potere, per ribadire che non spettano loro. Meloni era l’unica leader di partito donna alle consultazioni per il nuovo premier. Alle donne viene ricordato che, se si espongono, devono pagare il prezzo“.

A livello digitale le aggressioni sessiste non conoscono limiti; talvolta i cortocircuiti verbali si trasformano in hate speech, ovvero nell’invito a passare dalle parole ai fatti, invocando addirittura lo stupro. Ma non sarà una dialettica becera e infame a fermare le donne di valore.