E se Meloni rinunciasse al ruolo di premier?

Myrta Merlino, anche oggi al timone del suo programma su La7, forte di un sorriso che le congiungeva i lobi delle orecchie, ha buttato lì una provocazione che grosso modo recitava così: e se Giorgia rinunciasse ad essere premier e lasciasse che a ricoprire il ruolo fosse Letizia Moratti? Gelo degli ospiti in studio, ma pure di quelli in collegamento, i quali ritrovatisi all’improvviso nei panni di convitati di pietra per via dello sconcerto suscitato dalla boutade della spumeggiante conduttrice, sopravvissuti infine agli attimi di frastornamento, hanno liquidato il tutto con un “è impossibile”. (Prima di spararla grossa, Merlino aveva introdotto l’azzardo sottolineando, anima caritatevole, l’impasse che attanaglia in questi giorni Giorgia Meloni per via della formazione del governo). Ora mi chiedo: ma fino a che punto è lecito arrampicarsi sugli specchi pur di non riconoscere a chi ha vinto il ruolo che le spetta? Diventa francamente imbarazzante giustificare esternazioni che sono sì figlie di un altro modo di guardare alle faccende politiche, ma non sufficienti a controbilanciare il fatto che, almeno per ora, alternative credibili non ce ne sono o perlomeno è questo il sentire del popolo sovrano. Ad avvitarsi sul vuoto di senso, cara Myrta, non si fa mai una bella figura.

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