Mi voglio politicamente bella

Ellie Goldstein è la prima modella di Gucci con sindrome di Down - la Repubblica

Dopo il #metoo e il #blacklivesmatter, la bellezza ha assunto valenza politica soprattutto per le giovani che acquistano prodotti per il make-up in funzione dei valori che a quelli soggiacciono (body positivity, rispetto ambientale, culto della salute, ecc.). Appartengono a questo filone il marchio americano Beautycounter che da anni fa attività di lobbying per spingere il parlamento di Washington ad allungare l’elenco delle sostanze da bandire in cosmetica, le influencer che portano avanti vere e proprie campagne politiche, Estée Lauder che ha scelto la poetessa attivista Amanda Gorman come testimonial perché la bellezza deve proclamarsi femminista, e infine Gucci che in nome dell’inclusività ha voluto, per pubblicizzare il mascara L’Obscur, Ellie Goldstein (foto) portatrice della sindrome di Down, in quanto “persona autentica che usa il trucco per raccontare la sua storia di libertà”. Ora, al netto delle illazioni sulla bontà della scelta commerciale di Gucci, resta il fatto che Ellie si dice contenta dell’opportunità che le è stata offerta dal momento che numerosi sono stati gli editoriali e le copertine che in seguito l’hanno riguardata. Ma volendo riportare il discorso su un piano scevro da speculazioni politiche e femministe, di certo ogni linea cosmetica ha in sé un grande pregio, quello di regalare a tutte le donne l’illusione di diventare belle. Perché tutto gira intorno all’immagine attraverso cui ci diamo al mondo. Con buona pace di ogni rivoluzione culturale.