Il ceto medio protesta in piazza. Ci sta

Chi è il sosia italiano dello sciamano Jake Angeli a Capitol Hill | VirgilioNotizie

Se fino a tre decenni fa, anno più anno meno, il progresso appariva pressoché inarrestabile, la globalizzazione ha sconvolto gli equilibri sociali dell’intero pianeta. A risentirne maggiormente il ceto medio, trasformatosi in fucina di proteste e malcontento, le cui derive populiste sono le esemplificazioni più immediate. Il punto è che sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi sono scivolati verso il basso, ora pericolosamente vicini ai tanto vituperati immigrati, per colpa delle élite riformiste e neoliberiste che propugnando la retorica del merito hanno di fatto permesso che il mercato surclassasse il bene comune.

Tra i ristoratori che hanno partecipato alla manifestazione di ieri a Roma c’era anche Hermes Ferrari, ristoratore modenese che a rievocazione dell’assalto a Capitol Hill, ha vestito i panni dello sciamano Jake Angeli, e ha detto: “Bisogna far fare il giro del mondo a questa manifestazione, così come è successo negli States. Siamo esasperati, mi sono dovuto vestire da pagliaccio per attirare l’attenzione. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti“. Aveva riaperto la sua attività, il ristorante Regina Margherita, il 15 gennaio, ma come tutti ha dovuto richiudere, per cui è più che lecito che dica: “Siamo stanchi. Nessuno ci ha mai ascoltato. Spero che ora qualcuno si accorga di noi. Sono venuto a portare testimonianza che, come ho fatto io, si può tenere aperta la propria attività: basta imporsi“.

Ora, sacrosante le parole di Luciana Lamorgese, “In questo momento le proteste sono alimentate dalla situazione estremamente delicata per il Paese, ma è inammissibile qualsiasi comportamento violento nei confronti di chi è impegnato a difendere la legalità e la sicurezza“, tuttavia qualcuno deve capire che le chiusure indiscriminate non sono la soluzione.