Ma qualcuno c’aveva davvero creduto nell’allentamento delle misure restrittive?
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Da una parte i sobri, dall’altra i gaudenti. In entrambi i casi una questione di egoismo: invoco il rigore per sentirmi protetto, esigo la libertà per sentirmi vivo.
Neppure un anno fa scommettevamo sul presunto miglioramento dell’umanità post-Covid. Che idioti! Eravamo così storditi dal trauma pandemico da non essere più in grado di guardare alla realtà occidentale per quella che è: ineludibile obsolescenza, intollerabile marcescenza.
Il Governo raccomanda ancora resilienza: niente cene, palestre o teatri. Come se l’economia non fosse essa stessa vita. Come se la stasi non portasse alla disperazione.