Vittorio Feltri e la mia parmigiana

Vittorio Feltri: Funari mi lanciò in tv. Vi racconto perché mi manca- INTERVISTA – Teatro e Musica News

Il primo passo per la felicità, o per quella zona franca che ne usurpa il nome, è soddisfare un desiderio. Poi due tre quattro, in numero variabile e rivalutabile, ma sempre posposti nel tempo, che sospirare di nostalgia non è salutare. Purché si resti nel lecito, non ci sono desideri giusti e desideri sbagliati, a ciascuno i propri perché la felicità è soggettiva. A questo pensavo, in un sussulto di autoassoluzione, mentre scrutavo con orgoglio la parmigiana di melanzane appena sfornata. E non perché la stessa fosse evocatrice dello stream of consciousness di cui sopra, ma soltanto perché mi sono tornate in mente le parole di Vittorio Feltri riportate nel tg delle sei, che tra le altre ha dato risalto alla notizia che il direttore ha lasciato Libero per tornare al Giornale, non prima però di aver preteso e ottenuto lo stesso stipendio alto: “I soldi mi interessano. La libertà di un giornalista si misura dalla busta paga. Dalla possibilità che hai di andare da un sarto e farti fare un buon abito su misura“.

Ora, quello di Feltri può essere interpretato, senza scomodare una pletora di specialisti, come il desiderio di essere in una posizione di superiorità per mettersi al riparo da ogni ingerenza. Giusto o sbagliato? Direi legittimo, e chi sostiene il contrario non assaggerà mai la mia parmigiana.

P.S.

Sai che ci sarà dibattito su questa affermazione“.

Non me ne frega niente“.

Puro atto di resistenza alla cannibalizzazione del politicamente corretto.

*Il virgolettato è preso dal Corriere della Sera.