I dialoghi più sinceri li ho avuti con mia madre. Interroganti e partecipi nei giorni buoni, rancorosi quando ritornavo ai nodi irrisolti della mia adolescenza di cui la incolpavo con elementare scolarità. Quando le voltai le spalle, preferendole, com’era giusto che fosse, il mondo nuovo, lo feci con una tenacia che si riconosceva nella spietatezza e lei, che a quell’enfasi affatto edificante riservava, solo di rado in verità, un tono severo, seppur protocollava i mancati ritorni, cercava di aprire spiragli sulla linea chiusa del mio orizzonte.
Quando ci riavvicinammo non fu facile riaverla tra i piedi, e spesso le negavo il sorriso come si fa con chi ritieni causa della tua disfatta. Ora che non c’è più – e mi viene in sogno centellinandosi, malgrado la supplichi di farlo ogni notte -, nulla è più come prima, e io stessa resto un baluginio di quel che fui.
[Mamma, se mi capita di incrociare donne coi capelli bianchi, vestite con sobrietà non priva di un tocco di colore a illuminare l’incarnato, è a te che penso. E da quelle sconosciute prendo l’abbrivio per raccontarti ancora].
Che rapporto bello e complesso…madre-figlia…ed un filosofo ha scritto che la madre ama sé stessa nella figlia…già…
Forse (non) ti sorprenderà che l’astrazionismo (quello americano) è stato la leva culturale della Cia contro il costruttivismo e il realismo sovietico, e per fortuna anche contro la rozza caccia maccartista targata FBI, finanziando “fabbriche di Artisti” che tuttavia restano il più grande esempio di welfare dell’arte della storia.
Tutto ciò che non ha limiti è indicato come un 8 rovesciato dalla trasformazione della lettera latina M. M, è Mater (MMM mater trinus Centrum), il suo ribaltamento è W forma e simbolo della Costellazione di Cassiopea, La signora sul trono, la Dea Madre dell’acqua che allatta la vita. [da Sala4 e Tirillio]:*Poi M è Mistero :), insomma, non senza qualche esagerazione, gli archetipi che vuoi per questa bella emozione che ricerchi-amo nei segni.
Suggestivo quanto mi racconti in merito alla lettera M e, pur non sapendo come spiegartelo, lo trovo consolatorio. Merci.
La notte sei tu che la puoi andare a trovare. E la ritrovi qualche volta anche di giorno.