*inversi*

Maggio


Era di maggio. Il pomeriggio afoso sembrava interminabile. La terra riarsa si spaccava nel gran caldo, assetata. Dalla riva del fiume udii una voce che gridava: “Vieni, tesoro mio”. Chiusi il libro e aprii la finestra per guardare fuori. Vidi presso il fiume un grande bufalo, coperto di fango, che guardava in giro con occhi placidi e pazienti; un ragazzo, nell’acqua fino al ginocchio, lo chiamava per farlo bagnare. Sorrisi compiacente ed ebbi un senso di dolcezza che m’invase il cuore.

Tagore