Buongiorno

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AT HOME

Attilio Bertolucci

Il sole lentamente si sposta
sulla nostra vita, sulla paziente
storia dei giorni che un mite
calore accende, d’affetti e di memorie.

A quest’ora meridiana
lo spaniel invecchia sul mattone
tiepido, il tuo cappello di paglia
s’allontana nell’ombra della casa.

(da Lettere da casa, 1951)

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Ancora una volta lo scorrere del tempo – lento e paziente – e ancora una volta i temi classici di Attilio Bertolucci (1911-2000): il poeta di Parma teorizza questo suo minimalismo costituito dalla casa e dalla presenza dell’amata Nina, un saggio accontentarsi di quello che si ha, una confidenza ormai acquisita con il luogo dove ci si sente bene, già espressa in Sequenza familiare, poesia dall’incipit portentoso: “Non chiedere altro, la felicità è in questo / corso paziente, mentre gli anni fuggono / e i giorni così lenti scorrono”.

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Spaniel

https://cantosirene.blogspot.com/2014/07/
JONELLE SUMMERFIELD, “AN ENGLISH COCKER SPANIEL IN ITALY”

CHIUDO IL TUO LIBRO

Musico cuore

 

SIBILLA ALERAMO

CHIUDO IL TUO LIBRO

a Dino Campana

Chiudo il tuo libro,
snodo le mie trecce,
o cuor selvaggio,
musico cuore…

con la tua vita intera
sei nei miei canti
come un addio a me.

Smarrivamo gli occhi negli stessi cieli,
meravigliati e violenti con stesso ritmo andavamo,

liberi singhiozzando, senza mai vederci,
né mai saperci, con notturni occhi.

Or nei tuoi canti
la tua vita intera
è come un addio a me.

Cuor selvaggio,
musico cuore,

chiudo il tuo libro,
le mie trecce snodo.

Mugello, 25-7-1916

(da Un viaggio chiamato amore, Feltrinelli, 2000 – a cura di Bruna Conti)

Addentriamoci ancora nella tormentata storia d’amore tra Dino Campana e Sibilla Aleramo (1876-1960): la poetessa si trova a passare quindici giorni di villeggiatura in una casa di campagna prestata da amici a Borgo San Lorenzo, “La Topaia” e tiene un serrato scambio epistolare con il poeta toscano, che non ha ancora incontrato: “Volevate un mio ritratto, e invece vi mando delle parole, stampate! Mah, le fotografie non mi somigliano. Ci vedremo, una volta”. La poesia, scritta a inchiostro, su una sola facciata, è una sorta di dicotomia tra vita e cuore, tra poesia e realtà, e venne inviata a Campana qualche giorno prima dell’incontro dei primi di agosto a Marradi: da allora nell’epistolario passeranno dal “voi” al “tu”: “Tremo aspettando che tu mi scriva, M’hai amato, quei giorni. T’ho avuto tutto nel primo sguardo, così interamente”.

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Aleramo

SIBILLA ALERAMO RITRATTA DA MARIO NUNES VAIS

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da https://cantosirene.blogspot.com/2017/07/

Pelle

30698553_10215797274955611_3770700201369984505_nPelle bianca come la cera
Pelle nera come la sera
Pelle arancione come il sole
Pelle gialla come il limone
Tanti colori come i fiori
Di nessuno puoi fare a meno
per disegnare l’arcobaleno.
Chi un sol colore amerà
un cuore grigio sempre avrà.
Gianni Rodari

 

Scrivania

Una scrivania

JÁN ZAMBORZambor

SCRIVANIA

Una scrivania, intravista
nel vecchio garage di una casa abbandonata
e silenziosa, sdraiata
su un fianco, portata
via da qualche parte, finora
inutile,
ma forte come una quercia,
liscia come un foglio;
che intenso desiderio
di restare qui,
di accarezzarla con un panno delicato,
di portarla solennemente a casa,
di accomodarmi ad essa, così grande,
di posarvi un piattino con una tazza tintinnante,
di lucidarla con i gomiti, le palme delle mani e le dita,
o con la faccia,
di sperimentare piaceri
da eremita.
Sicuramente fiorirebbe, darebbe foglie,
frutti.
Bue degli antenati,
tirerebbe un carico pesante,
trarrebbe dal fango un carro impantanato.
Buon cavallo fedele degli antenati,
mi condurrebbe
galoppando nel paesaggio,
le nostre teste al vento.

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Il poeta slovlacco Ján Zambor (Tušická Nová Ves, 1947) intravede una vecchia scrivania abbandonata in un garage e se ne innamora: la vede già nella sua casa, si sogna seduto a scrivere. Di più, l’immaginazione va oltre, ne fa oggetto di zoomorfismo, la trasforma in un possente bue, in un agile cavallo capace di viaggiare nella fantasia.

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Paul Ward

FOTOGRAFIA © PAUL WARD

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