*inversi*

Poesia di Cappello Pierluigi


Le belle lettere A Eraldo Affinati I polpastrelli premuti sulla terra battuta, la combustione degli istanti liberata in uno scoppio[caption id="attachment_1699" align="aligncenter" width="300"] poesia[/caption] nel corpo lanciato verso cento metri che non finiscono più che sono già finiti, i lunghi ritorni a casa, estenuanti, dove qualcosa dentro noi andava puntellato nella desolazione, per catturare il mondo in un dettaglio, come guardato attraverso una fessura. Siamo antichissimi e giovani, abbiamo visto Vienna liberata dai cavalieri alati, chiuso le belle lettere in un tascapane, accanto alle cartucce scalato le marce e aperto il gas in un ruggito dopo l’ultima curva e ancora la bellezza e il dolore sono un cielo che entra nella voce e la spezza. Non orgoglio del compito svolto ma per orgoglio del compito qualcosa rimane del nostro dire abbiamo inciso i nomi sul tronco folgorato, siamo passati di lì. Stato di quiete. Poesie 2010-2016 (BUR Rizzoli, 2016)