PRIMO AUTUNNO

cropped-38804497_2078999432145137_1492288336910352384_n.jpgIl puro e caldo azzurro

FËDOR TJUTČEV
PRIMO AUTUNNO
Si dà di primo autunno un tempo
meraviglioso e breve:
il giorno è come di cristallo
e luminose son le sere…

Dove passò la forte falce e cadde
la spiga, è tutto vuoto ora ed aperto:
solo del ragno tenue filo
scintilla nell’aperto solco.
L’aria è deserta, uccello più non s’ode,
ma son lontane ancora le bufere infernali
e il puro e caldo azzurro si rovescia
sulla campagna che riposa.

(da Poesie, Adelphi, 2011 – Traduzione di Tommaso Landolfi)

.

C’è nel primo autunno ancora lo strascico dell’estate, che se ne va come una bella sposa che si attarda alla sua festa: il poeta russo Fëdor Tjutčev, interprete della natura e del Cosmo, riesce a cogliere tutta la dolcezza che ancora si riversa nelle giornate di fine settembre – bastano quattro o cinque immagini a delineare il bozzetto.