Slobodan-Praljak

Il generale croato Slobodan Praljak, generale dell’ex Jugoslavija, si suicida in diretta all’Aja

Il generale croato Slobodan Praljak è morto in un ospedale a L’Aja, dopo aver bevuto in diretta televisiva del veleno al momento della conferma della sentenza a venti anni di carcere per crimini di guerra.-Non sono un criminale di guerra- aveva urlato prima di ingerire il veleno-un’ambulanza e altri servizi di emergenza sono subito accorsi davanti al Tribunale dell’Aja,ma si è rivelato inutile.Praljak ordinò la distruzione del ponte di Mostar . Era stato incriminato per aver ordinato nel novembre 1993 la distruzione del leggendario ponte di Mostar, risalente al 16* secolo . Per i giudici la decisione dell’ex comandante aveva creato danni alla popolazione civile musulmana”.I croati e i musulmani di Bosnia erano alleati contro i serbi ma si sono combattuti per 11 mesi tra il 1993 e il 1994. Praljak comandò le forze croate di Bosnia, note con l’acronimo Hvo, dal luglio al novembre 1993. Simbolo della devastazione della Bosnia durante la guerra, il ponte di epoca ottomana è stato poi ricostruito. Nel frattempo è ripresa la lettura delle sentenze in appello dei tre rimanenti croati bosniaci per i quali sono state quasi per intero confermate le condanne di colpevolezza espresse in primo grado nel 2013.Quella di oggi era l’ultima sentenza da parte del Tribunale penale internazionale per la Ex Jugoslavia, che chiuderà i battenti il mese prossimo. Sei giorni fa la condanna all’ergastolo per genocidio nei confronti di Ratko Mladic. Il tribunale era stato creato nel 1993, a guerra ancora in corso: finora ha condannato 90  dei 161 accusati.

Il principale tra loro, l’ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevič, morto nel marzo del 2006, prima della sentenza sull’accusa di genocidio nei suoi confronti. Due dei condannati si sono uccisi impiccandosi in cella: Slavko Dogmanovič  e Milan Babič.

Slobodan Praljak (2 gennaio 1945 – 29 novembre 2017) è stato un ingegnere croato – bosniaco , regista cinematografico e teatrale , uomo d’affari, autore e generale in pensione dell’esercito croato e del Consiglio di difesa croato . Nel 2013 è stato tra i sei politici croati bosniaci condannati al Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia (ICTY) per crimini di guerra durante la guerra croato-bosniaca . Fu condannato a 20 anni di carcere.  Nel 2017 è stato presentato un appello in cui Praljak, dopo aver ascoltato il verdetto , ha bevuto quello che ha detto che era veleno,  ed è morto poco dopo. (da wikipedia)

king_jong_un

Corea del Nord

La Corea del Nord ha lanciato stanotte un nuovo missile intercontinentale. Kim_Jong_Un ha detto:”siamo una potenza nucleare e possiamo colpire gli USA “.Secondo il premier di Tokyo,  il missile è caduto in mare davanti alle coste del Giappone, nelle acque della “zona economica esclusiva”. Seul risponde con un test missilistico e assieme a Tokyo chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu. Trump: gestiremo la situazione .

approfondisci http://biografieonline.it/biografia-kim-jong-un

 

libri

A Natale regala un libro ai figli o nipoti

I libri e la lettura sono una fonte ricchissima di emozioni, stimoli e divertimenti per i bambini. Se la lettura a voce alta viene praticata fin dai primi mesi di vita, i libri possono trasformarsi da gioco in fedeli e inseparabili compagni di vita. Pediatri, psicoterapeuti, maestre, bibliotecari e librai promuovono spesso la lettura con progetti che coinvolgono i bambini e le loro famiglie. Scopriamo allora quanto è importante la lettura e quali sono le tappe più significative di questo cammino alla scoperta dei libri e di se stessi

I libri e la lettura sono una fonte ricchissima di emozioni, stimoli e divertimenti per i bamnini. Se la lettura a voce alta viene praticata fin dai primi mesi di vita, i libri possono trasformarsi da gioco in fedeli e inseparabili compagni di vita. Pediatri, psicoterapeuti, maestre, bibliotecari e librai promuovono spesso la lettura con progetti che coinvolgono i bambini e le loro famiglie. Scopriamo allora quanto è importante la lettura e quali sono le tappe più significative di questo cammino alla scoperta dei libri e di se stessi.

L’incontro con i libri è un incontro che può cambiare la vita! I libri infatti fin dalla più tenera età dei bambini sono uno strumento molto utile per lo sviluppo di tante competenze cognitive ed emozionali. Un bambino che è stato educato alla lettura dei libri da grande avrà più possibilità di essere poi un lettore.
Oggi purtroppo i dati sulla lettura sono sconfortanti: secondo l’Istat nel 2010 il 46,8% della popolazione italiana ha dichiarato di aver letto un libro negli ultimi dodici mesi, il 44,3% sostiene di aver letto fino a 3 libri, mentre il 15,1% ne ha letti più di 12 in un anno. Questi dati, rispetto agli anni precedenti, sono in crescita ma testimoniano che ancora la diffusione della lettura è poco consolidata.
continua quihttps://www.guidaconsumatore.com/informazioni-redazionali/limportanza-lettura-per-i-piccoli.html

per titoli vai qui https://www.recensionelibro.it/libri-regalare-bambini-natale-2017

udine

Fiera di Santa Caterina (Udine)

Proverbio

Sante Caterine mena il fred con la caretine

Santa Caterina porta il freddo con il carrettino

Oggi a Udine termina l’antica fiera di Santa Caterina.Ricordo che quando andavo a scuola ci distribuivano i biglietti gratis per salire sulle giostre.Gli ultimi giorni c’erano le baracche con tutte le mercanzie.Ricordo che alla mamma fu rubato il portafoglio mentre ascoltavamo un venditore di piatti .Da quella volta mamma non volle più andare alla fiera.

Torna la fiera di Santa Caterina, dal 24 al 26 novembre 2017 a Udine Eventi a Udine

Come ogni anno da cinque secoli, dal 24 al 26 novembre 2017 le bancarelle della tradizionale Fiera torneranno ad occupare l’ellisse di piazza Primo Maggio.  Saranno oltre 300 gli standisti provenienti da tutt’Italia che presenteranno al pubblico friulano prodotti tipici dell’artigianato, dell’enogastronomia e del vestiario. Per l’occasione anche il park di Piazza Primo Maggio rimarrà aperto domenica 26 novembre. L’accesso al nuovo parcheggio interrato sarà garantito lungo la direttrice viale della Vittoria-piazza Patriarcato. Lungo tutto l’anello sarà in vigore il limite di 30 km/h.

La Fiera è la più antica della città ancora in vigore e tra le più antiche d’Italia. Fu infatti il Patriarca Marquardo di Randeck che il 4 novembre 1380 concesse a Udine di tenere una fiera in onore di Santa Caterina, a fine novembre. Si rinnova quindi l’appuntamento che, dal 1485 – anno in cui il Luogotenente Contarini la spostò all’interno delle mura della città dalla precedente località che ancora oggi viene chiamata Santa Caterina – ogni anno attira un vasto pubblico.

da http://www.udinetoday.it/eventi/fiera-santa-caterina-piazza-I-maggio-udine-24-25-26-novembre-udine-2017.html

donne

Violenza sulle donne: 10 anni per uscirne

Silvia. Migena. Touria e Iba. Michela. Samantha. Lisa. Denisa. Nadia.

I nomi delle donne uccise in Friuli Venezia Giulia dalla violenza di chi credevano le amasse restano impresse sulle pagine dei giornali, i loro volti ci guardano sorridenti dalla televisione, ignari della tragedia che le avrebbe colpite.
I casi di femminicidio sono la punta dell’iceberg di un fenomeno, la violenza contro le donne, trasversale a tutti i livelli e in tutti i Paesi, contro il quale l’Onu ha istituito, dal 1999, una giornata di sensibilizzazione che cade ogni anno il 25 novembre. Lo spunto viene raccolto anche nella nostra regione e molte iniziative in programma hanno proprio l’intento di affrontare questo problema.
“A Udine si parla di una serie di eventi, iniziati più che di una giornata sola – sottolinea l’assessore alle Pari opportunità, Cinzia Del Torre -. Gli appuntamenti sono iniziati già da metà novembre e proseguiranno fino al 4 dicembre in un calendario che propone diversi spunti di riflessione, tra i quali convegno che si è tenuto mercoledì 22 e che ha visto anche la consegna del premio di laurea intitolato a Silvia Gobbato (vittima del delitto dell’Ippovia) a Ilaria Tomasi e Martina Lauria. Martedì 28, inoltre, si terrà un’interessante tavola rotonda sul tema ‘Violenza sulle donne: la parola agli uomini’ al Palamostre”.

Come nel caso Orlando, si deve mobilitare anche la società civile
Proprio in questi giorni, alla vigilia della ‘Giornata contro la violenza sulle donne’, un gruppo di giovani amici di Nadia Orlando (la 21enne di Dignano assassinata il 31 luglio scorso), è stata presentata una petizione in Consiglio regionale con la quale oltre 16.700 persone, a seguito della concessione da parte del Tribunale del riesame di Trieste degli arresti domiciliari al suo omicida reo-confesso, hanno chiesto alla Regione di costituirsi parte civile nel procedimento penale e di farsi parte attiva affinché il provvedimento venga revocato.
“Al di là di quelle che saranno le decisioni della magistratura nel caso specifico, quello che è importante è la mobilitazione della cosiddetta società civile – spiega Del Torre -. È un esempio positivo di quello che significa coinvolgimento della comunità per contrastare il fenomeno della violenza. Agire, scendere in campo, ma anche semplicemente parlare di questi fatti è una reazione positiva al dramma. Parlare di questi temi spezza il silenzio che imprigiona le vittime e che da sempre protegge i carnefici”. A Udine, da quasi 20 anni, è attivo il servizio Zero Tolerance, che si occupa di prevenzione e  contrasto alle violenze e ai maltrattamenti sulle donne.
Nel corso del primo semestre 2017 al numero verde del servizio Zero Tolerance sono stati registrati 79 contatti telefonici da parte di donne che volevano informazioni, consulenze, sostegno per percorsi di uscita dalle situazioni di violenza, o da parte di altri operatori per la segnalazione di casi.

Identikit della vittima e del colpevole
Le donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla situazione di violenza con colloqui presso la sede del servizio sono state invece 76, di cui 33 in continuità dall’anno precedente. A volte, il servizio offre anche ospitalità per motivi di sicurezza. La maggior parte di chi sceglie di uscire dalla spirale di violenza ha tra i 30 e i 50 anni, per lo più in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado (47,4%). Le donne che si sono rivolte allo sportello sono principalmente di nazionalità italiana (71,1%) e residenti nel Comune di Udine (48,7%). Per quanto riguarda le straniere, arrivano principalmente dall’Europa dell’Est (40,9%).
I tipi di violenza riferiti dalle donne sono in prevalenza di tipo fisico, psicologico ed economico combinati assieme, il più delle volte perpetrati all’interno delle mura domestiche ma anche in presenza di figli o altri famigliari. La durata della situazione di violenza è prevalentemente superiore ai 10 anni (27,6%).
Rispetto ai nuclei familiari, i dati evidenziano che nel 81,4% dei casi i figli assistono alle violenze sulla madre, il 6,8% le subisce in maniera diretta e che nel 96,2% dei casi l’autore è loro padre.

attualità

25 novembre giornata internazionale della violenza contro le donne

L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.

Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (19301961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne#Storia

Sono 116 le vittime nei primi 10 mesi dell’anno, in un caso su tre è il partner a uccidere.Ogni due giorni e mezzo in Italia muore una donna per mano di chi dice di amarla.

I NUMERI DEL FEMMINICIDIO
Nei primi 10 mesi del 2017 sono state 114 le donne uccise. I dati sono nel quarto rapporto di Eures sul femminicidio in Italia, diffuso in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra il 25 novembre. Nel 2016 i femminicidi sono stati 150, nel 2015 erano stati 142. Un aumento del 5,6% con più di 20 vittime in Lombardia e 17 in Veneto. Dal 2000 a oggi le donne vittime di omicidio volontario in Italia sono state 3000, il 37,1% di tutte le persone uccise.

Denunciare si può e si deve, anche se per molte donne è il passo più difficile, proprio per questo sono in molti a chiedere che si possa procedere d”ufficio in questi reati senza denuncia, cambiando la legislazione. Sono decine le associazioni che si occupano delle donne che hanno subito violenza in Italia o che sono vittime di maltrattamenti. Ci sono centri locali e associazioni nazionale con Il Telefono Rosa, che risponde allo 06-37518282La casa delle Donne per non subire violenza e Dire, donne in rete per non subire violenza, che collega le organizzazioni sul territorio.

Le associazioni sono le prime a rispondere e a chiedere aiuto ai servizi sociali e alle forze dell’ordine per non arrivare ai femminidici, alla tragica media, in Italia, di un caso ogni tre giorni. Un caso come ne accadono ancora migliaia nel mondo. Casi come quello che è all’origine della giornata internazionale. https://www.vanityfair.it/news/approfondimenti/2017/11/24/giornata-contro-violenza-donne-uccise-italia-2017

DONNE DENUNCIATE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!!!

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Osservazioni

Dopo anni di assenza sono rientrata in Libero,pensavo che fosse migliorato,ma con mio rammarico ho notato che alcune persone sono maleducate e bugiarde.Il portale è come al solito lentissimo e creare un blog è più complicato di anni fa. Libero ha tolto le foto, non ti dice quanti messaggi hai scritto e quanti  ne hai ricevuti,sì è peggiorato e  speriamo che Libero si dia una mossa per evitare che ci sia una migrazione verso altri portali.Come sempre i golden blog sono insulsi e con immagini anche osè,i contenuti sono copiati ,lo so di certo,perchè molti non sanno scrivere in italiano corretto.

Olgy

attualità

Discussione:Violenza contro le donne

La violenza di genere, anche detta violenza contro le donne, è -appunto- la violenza perpetrata contro donne e minori, basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani.

Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale che da persone e associazioni di donne che operano nel settore. «Parlare di violenza di genere in relazione alla diffusa violenza su donne e minori significa mettere in luce la dimensione “sessuata” del fenomeno in quanto […] manifestazione di un rapporto tra uomini e donne storicamente diseguali che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne» e quindi come «[…] uno dei meccanismi sociali decisivi che costringono le donne a una posizione subordinata agli uomini», così come viene rilevato nell’introduzione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993 che, nell’art.1, descrive la violenza contro le donne come «Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata». La violenza alle donne in Italia solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza alle donne, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione.

Le varie forme di violenza di genere

Da diverse ricerche emerge che la violenza sulle donne si esprime in vari modi ed in tutti i paesi del mondo. Esiste la violenza domestica esercitata soprattutto nell’ambito familiare o nella cerchia di conoscenti, attraverso minaccemaltrattamenti fisici e psicologici, atteggiamenti persecutoripercosseabusi sessualidelitti d’onoreuxoricidi passionali o premeditati. I bambini, gli adolescenti, ma in primo luogo le bambine e le ragazze adolescenti sono esposte all’incesto.

Le donne sono poi esposte nei luoghi pubblici e sul posto di lavoro a molestie sessuali e a ricatti sessuali. In molti paesi le ragazze giovani sono vittime di matrimoni coatti e vengono indotte alla prostituzione forzata e/o sono vittime di tratta. Ci sono le violenze più eclatanti come le mutilazioni genitali femminili, l’uso dell’acido per sfigurare, lo stupro di guerra ed etnico , il femminicidio che in alcuni paesi, come in India e in Cina, assume l’aspetto dell’aborto selettivo(le donne vengono indotte a partorire solo figli maschi, perché più riconosciuti e accettati socialmente), altrove invece si uccidono donne in modo sistematico. Ci sono violenze poco visibili come quelle relative alla salute riproduttiva (abortosterilizzazione forzatacontraccezione negata).

Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.

Il fenomeno in Italia

Secondo il rapporto Istat 2006 il numero di donne italiane tra i 16 e i 70 anni che hanno subito violenze fisiche nel corso della propria vita sono il 18,8%; non è disponibile un dato con cui poter effettuare una comparazione con gli uomini. Le donne che hanno subito violenze sessuali sono il 23,7%, e il 2,3% sono state vittime di stupro. Oltre il 90% di queste violenze non viene denunciato. Il 69,7% degli stupri sono stati commessi dal partner o da un’ex partner, il 17,4% da un conoscente, il 6,2% da uno sconosciuto. Nel solo anno 2006 la percentuale di donne che ha subito violenze fisiche è il 2,7%, mentre è del 3,5% quella di violenze sessuali e dello 0.2% per le vittime di stupri. Le violenze fisiche vengono commesse con frequenza leggermente maggiore dai partner rispetto ai non partner, mentre i dati sulle violenze sessuali generiche vedono una netta maggioranza dei casi commessi da non partner a causa della predominanza delle molestie sessuali, non rilevate per i partner. Particolarmente rilevante è l’incidenza delle violenze domestiche, di cui sono state vittima il 14,3% delle donne nel corso della propria vita.

Alcune associazioni mascoliniste sostengono che i media abbiano talvolta usato toni catastrofici forzando i dati; ad esempio alcuni quotidiani dichiarano che “per le donne tra i 15 e i 44 anni la violenza è la prima causa di morte e di invalidità, prima del cancro o degli incidenti stradali“, riportando peraltro una valutazione presente in un documento del Consiglio d’Europa.

Un’altro aspetto criticato da alcuni gruppi mascolinisti è che per l’Italia, al contrario di quanto fatto negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei, non sono mai state svolte ricerche sulla violenza di senso opposto, come ammesso dallo stesso ISTAT, al quale il Ministero delle Pari Opportunità ha finora commissionato solo ricerche sulla violenza sulle donne. Negli USA, analoghe ricerche condotte in modo indipendente dal sesso, hanno dimostrato che esiste anche una violenza delle donne nei confronti degli uomini e che la percentuale supera il 40%. In Italia, al momento, non esistono dati in merito.

Il movimento contro la violenza sulle donne

A partire dagli anni settanta il movimento delle donne e il femminismo in occidente hanno iniziato a mobilitarsi contro la violenza di genere sia per quanto riguarda lo stupro che per quanto riguarda il maltrattamento e la violenza domestica.

Le donne hanno messo in discussione la famiglia patriarcale e il ruolo dell’uomo nella sua funzione di “marito/padre-padrone”, non volendo più accettare alcuna forma di violenza esercitata su di loro fuori o dentro la famiglia.

La violenza alle donne, in qualunque forma si presenti, ma in particolare quando si tratta di violenza intrafamiliare, è uno dei fenomeni sociali più nascosti, è considerato come punta dell’iceberg dell’esercizio di potere e controllo dell’uomo sulla donna e si mostra in diverse forme come violenza fisica, psicologica e sessuale, fuori e dentro la famiglia.

Già negli anni settanta le donne hanno creato i primi Centri Antiviolenza e le Case delle donne per ospitare donne che hanno subito violenza e che potevano trovare ospitalità nelle case rifugio gestite dalle associazioni di donne. In Italia i primi Centri Antiviolenza sono nati solo alla fine degli anni novanta ad opera di associazioni di donne proveniente dal movimento delle donne, tra cui la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna e la Casa delle donne maltrattate di Milano. Ad oggi sono varie le organizzazioni che lavorano sui vari tipi di violenza di genere. I Centri antiviolenza in Italia si sono riuniti nella Rete nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne.

fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione%3AViolenza_contro_le_donne%2Fnuova_versione#cite_ref-12