poesia

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Solinga nell’ardor meridiano

Solinga nell’ardor meridiano
la campagna tacea: l’adulta spica
lieve ondeggiando nell’immenso piano
sul gracil si reggea stelo a fatica.

Non Satiri bicorni, non Silvano,
che in quest’ora atterian la gente antica,
ma Ruth vider questi occhi, la pudica
spigolatrice, fra il maturo grano

alta e bella passar. Si confondea
colle spighe la chioma: l’azzurrino
fiore del ciano nelle luci avea:

ma sulle guance, che celar volea
inchinandosi a terra, il porporino
fiammeggiar del papavero ridea.

Giacomo Zanella

da http://www.frasi.net/autore.asp?autore=Giacomo+Zanella

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A mio padre – Alfonso Gatto


A mio padre – Alfonso Gatto

Se mi tornassi questa sera accanto

lungo la via dove scende l’ombra

azzurra già che sembra primavera,

per dirti quanto è buio il mondo e come

ai nostri sogni in libertà s’accenda

di speranze di poveri di cielo

io troverei un pianto da bambino

e gli occhi aperti di sorriso, neri

neri come le rondini del mare.

Mi basterebbe che tu fossi vivo,

un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.

Ora alla terra è un’ombra la memoria

della tua voce che diceva ai figli:

– Com’è bella notte e com’è buona

ad amarci così con l’aria in piena

fin dentro al sonno – Tu vedevi il mondo

nel plenilunio sporgere a quel cielo,

gli uomini incamminati verso l’alba.

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Inverno (poesia)

Inverno di A. Pozzi

Fili neri di pioppi
fili neri di nubi
sul cielo rosso
e questa prima erba
libera dalla neve
chiara
che fa pensare alla primavera
e guardare
se ad una svolta
nascono le primule.

Ma il ghiaccio inazzurra i sentieri
la nebbia addormenta i fossati
un lento pallore devasta
i dolori del cielo.
Scende la notte
nessun fiore è nato
è inverno anima
è inverno.

Febbraio (poesia)

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Oh febbraio piccolino,
non è vero che tu sia
proprio un mese malandrino.
Fra i tuoi giorni di bufera
e di freddo, tu ci porti
un pochin di primavera.
Se nel cielo ride il sole,
spuntan subito, sul greppo,
una primula e due viole.
Poi tu allunghi la giornata
più di un’ora e ci regali
qualche bella mascherata.
Non sei dunque malandrino,
o febbraio piccolino.

 (T. R. Correggi)

da http://bimbifeliciacasa.blogspot.it/2013/02/febbraio.html

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Filastrocche di Carnevale

Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve e beve e all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia…
Così muore carnevale
e gli fanno il funerale
dalla polvere era nato
ed in polvere è tornato.

Gabriele D’Annunzio

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Buon 2018

Come gli uccelli lasciano alle spalle ciò che non hanno bisogno di portare… anche tu dimentica il dolore, la tristezza, la paura, i rancori ed i rimpianti. La vita è bella ed è appena giunto il nuovo anno per ricominciare. Buon 2018!
Per approfondire http://www.meteoweb.eu/2017/12/felice-buon-anno-nuovo-frasi-citazioni-auguri-buon-capodanno-2018-facebook-whatsapp/1023234/

Il cortometraggio per la regia di Ermanno Olmi (1954) è la trascrizione di un ipotetico dialogo tra un venditore di calendari e un passante; scritto da Giacomo Leopardi. Il venditore rappresenta un ingenuo punto di vista ottimistico: l’anno venturo sarà più bello di tutti i precedenti. Il passante in modo socratico gli contrappone una visione vera e disincantata della realtà.

https://youtu.be/ZfFbY0qwSU8

video -dialogo fra un venditore di almanacchi e un passeggero ( Giacomo Leopardi)