quante volte

quante volte capita di ipotizzare quella che potrebbe essere la vita delle persone che ci circondano?

ieri mi chiedevo quale  tra i miei amici possa avere la maggior vitalità sessuale.

mi sono reso conto che cosi a prima vista non ho amici e amiche che mi danno l’idea di essere dei trombatori folli.

anche se ne ho alcuni che sono leggermente più appassionati all’argomento di altri, almeno a parole danno questa impressione.

un tempo i due più attivi potrebbero essere stati un amico e un’amica, che niente hanno a che fare tra loro, adesso però non saprei come sono messi.

lui, si è accasato e non so se riesca a reggere con l’attuale compagna i ritmi che aveva prima con compagne occasionali.

lei, un periodo si dava da fare su diversi campi contemporaneamente, ora dice di essersi tranquillizzata e di vivere un periodo di fermo psico/biologico.

gli altri, mi sa che siano abbastanza morigerati, però  magari proprio quelli che appaiono calmi calmi, ligi ligi  sono proprio quelli che tra le lenzuola sono dei veri mostri, magari sono anche dei devoti al bdsm.

insomma, quante volte ci danno dentro i miei amici proprio non riesco ad immaginarlo

 

 

uomini veri

capita che uno entra in una piattaforma blog che è anche una community.

capita che dopo essersi iscritto dia una identità al suo profilo.

capita che dia anche vita ad un suo blog.

capita che come succede in ogni community vaghi per profili e blog.

capita che poi riceva questi messaggi

scrittore se te rivedo nei nostri blog
poi la voglia della faccio passare
tu sei nella lista dei distubatori! scrittore hahahaha ma vedi di sparire pipparolo!

capita che uno replichi

ognuno pensi alle sue pippe e alla sua grammatica
ciao

capita che l’eroe cibernetico si rifaccia ancora vivo

SENTI FROCIONE TU SALTI DA PROFILO A PROFILO DA RAGAZZINE
CHE NON TE CERCANO PER CORREGGERE ERRORI DI GRAMMATICA?
TU PREGA DIO CHE NON SCOPRO CHI SEI E TROVIAMO QUALCHE MESSAGGIO
CHE TI SEI PERMESSO DI INVIARE A QUESTE RAGAZZE CON QUALCHE TUO SOTTO NICK CHE POI TI FACCIO PROVARE IO UN PIACERE MAI PROVATO!

capita che però l’eroe scelga l’opzione “non si accettano messaggi da non amici” e quindi di fatto eviti le mie risposte…

capita di incontrare, anche dietro una tastiera,Uomini Veri…

insultare

insultare, capita a tutti noi di insultare qualcuno o qualcosa lungo l’arco della giornata.

il  primo insulto di solito lo rivolgiamo alla sveglia che suona e che ci interrompe il sonno ed il sogno del momento.

il secondo è per qualcuno che al volante non guida secondo i nostri canoni, che ci mette in pericolo o ci rallenta nella nostra marcia verso il lavoro.

una volta giunti al lavoro è il turno egli insulti contro se stessi, contro il pc, contro le pratiche, contro l’utenza, ecc. ecc.

poi si rinizia con quelli al volante, con quelli al supermarket, e poi con tutti quelli che in un ordine del giorno da assemblea condominiale entrerebbero nella voce “varie ed eventuali”.

io mi sono reso conto che, pur non parlando abitualmente il sardo, quando devo insultare qualcuno, o me stesso, mi viene spontaneo e molto più semplice utilizzare espressioni dialettali.

il perchè sinceramente non lo so.

sarà  forse perchè in quei momenti esce il mio animo primitivo?

o sarà forse perchè l’espressione dialettale rende meglio l’idea?

 

 

 

riflessioni al volante

stare al volante dell’auto, spostarsi da una parte all’altra, o magari stando fermi incolonnati nel traffico è sempre fonte di riflessioni, almeno a me capita di pensare, ragionare, valutare, giungere anche a delle conclusioni che forse giuste non sono.

questa mattina davanti alla mia auto c’era un furgone cassonato, di quelli doppia cabina, che porta le squadre di operai nei cantieri.

uno di quei furgoni con al suo interno sei, sette persone e altrettanti freezer portatili nel cassone, incastrati tra pale, picconi, martelli pneumatici, ponteggi e tavoloni.

il mio pensiero è stato, ma dopo 8/10 ore di lavoro, dopo avere sudato gomito a gomito, dopo magari essersi mandati a fare in culo per un qualsiasi motivo, ma questa gente avrà ancora voglia di stare insieme ai colleghi?

avrà voglia di parlare nel tragitto che la riporta dal cantiere al punto di ritrovo, sopratutto con persone con cui non ha scelto di viaggiare ma che gli sono state imposte dalle circostanze e quindi dal datore di lavoro?

se si, di cosa parleranno, sarà ancora il lavoro la fonte del loro disquisire o si parlerà di auto, musica, politica, birre e fighe?

io personalmente se mi dovessero costringere a spostarmi con sei miei colleghi d’ufficio uniti solo per analogie geografiche credo, che spesso e volentieri, farei scena muta.

si perchè con alcuni colleghi non ho proprio argomenti in comune, con alcuni ancora un po’ neanche mi saluto quando ci incrociamo nei corridoi aziendali, insomma sarebbe un prolungamento dello stare in ufficio con persone che non ho scelto io!

 

 

il caldo fa male

in questo momento non ho un particolare argomento di cui disquisire su queste pagine, anche perchè il caldo, il gran caldo che attanaglia la mia città in questi giorni ha letteralmente prosciugato la mia fantasia.

però è anche vero che anche grazie a questo caldo la mia stagione balneare è iniziata, in ritardo, in grande ritardo rispetto al solito ma è iniziata, spiaggia, ombrellone, costume, sabbia e code in auto sono diventati il mio pane quasi quotidiano.

le code in auto sotto il sole sono terribili e fanno uscire di testa, mi è infatti capitato di assistere a quella che sembrava la scena di un film, un uomo che, una volta caduto dallo scooter, cercava di bloccare l’auto colpevole di averlo danneggiato piazzandosi davanti al cofano rischiando di farsi investire.

neanche le quattro gocciolone cadute ieri sera hanno risolto la situazione, viviamo nel caldo, nel gran caldo, nell’afa, nell’affanculo!!

viva il mare, abbasso l’ufficio!!

la vita è solo una?

Ieri stavo parlando con un’amica, stavamo commentando una fotografia della fine degli anni 70 ed è uscita la frase “quante vite fa!”.

Al che ci siamo chiesti: la vita è solo una?

E’ una ma divisa in varie fasi, o la nostra esistenza è un susseguirsi di vite distinte?

La differenza è minima ma sostanziale.

Seconda la mia amica sono diverse le vite che viviamo, mentre secondo me è solo una.

Lei difende la sua tesi affermando che oggi non è più la stessa persona che era quando aveva 5, 10, 15, 20, 30 e 40 anni, che ogni periodo è ben distinto dall’altro e potrebbero anche essere scissi senza alcuna difficoltà.

Lei è lei a prescindere da ciò che ha fatto quando aveva 10 anni.

Io invece asserisco che la vita è una ed è fatta di fasi che si susseguono a secondo degli eventi, delle amicizie, dei luoghi. Insomma è caratterizzata da una serie di particolari situazioni però non scollegate tra loro.

Io oggi sono io, ma sono un’evoluzione, o involuzione, di ciò che sono stato a 5, 10, 15, 20, 30 e 40 anni.

pensieri

Sarà la stanchezza accumulata in un anno di lavoro;

Sarà che inizio ad avere necessità delle ferie;

Sarà la insoddisfazione cronica che si respira in questa epoca;

Sarà che forse non si sa mai cosa in realtà si voglia.

Ma questi pensieri che affollano la mente;

Ma questi pensieri che si scontrano tra loro;

Ma questi pensieri che rendono la vita sempre più complicata;

Hanno rotto i coglioni!!

ustionato

mi sono ustionato, si, ahime, è successo pure quest’anno!

cosi come ogni anno il primo sole mi ustiona, di solito succede perchè odio stare fermo sotto l’ombrellone, cosi come non amo le creme e quindi difficilmente utilizzo filtri protettivi sulla pelle..

sta di fatto che questa volta non mi sono ustionato al mare ma in collina.

si, perchè io che vivo a pochi chilometri dal mare, nel 2017 non ho ancora messo piede in acqua, anzi non ho neppure calpestato la sabbia a piedi nudi.

il sole, con il giusto filo di vento collinare che non fa sentire che la pelle sta diventando sempre più rossa ha avuto la meglio sul mio viso e sul mio petto depilato di recente.

eh già, perche giovedi ho anche fatto la figata di rendere quasi glabro il mio petto che di sua natura è bello villoso.

adesso dovrò usare un po’ di crema doposole per alleviare la sofferenza per le ustioni e per la ricrescita dei peli…

come si suol dire, roba da uomini, uomini veri…

 

 

gatto nero

 

ieri mi ha attraversato la strada un gatto nero, immediatamente ho pensato che potesse portare  sfiga, istintivamente mi sono toccato le palle ed ho proseguito per la mia strada.

mi sono stupito del mio gesto, sopratutto del fatto che sia stato un movimento automatico, quindi mi sono chiesto quali altre situazioni davano vita a una reazione simile, una reazione totalmente incondizionata.

in realtà io non sono superstizioso, però mi sono reso conto che negli anni per qualcosa la regola “non ci credo ma…” la ho applicata.

da ragazzino, periodo delle scuole medie per intenderci, ricordo che i massimi forieri di sventura fossero le suore e la prinz verde, tanto che ce le si passava con un tocco sul braccio e la frase “tua senza ritorno!!”, per esorcizzare la sfiga bisognava toccarsi o l’orecchio o la fronte.

in età più adulta invece il gesto del toccar ferro, o toccare i gioielli di famiglia, in maniera automatica me lo comportava solo la visione dei carri funebri, però questo non era un gesto involontario era palesemente voluto.

oggi forse l’unica cosa che evito, ma più per gli altri che per me, è l’incrociare le braccia a croce quando ci si saluta stringendosi le mani.

insomma non mi spaventa mettere i piedi nelle fughe delle mattonelle, non mi spaventa passare sotto una scala, non mi spaventa rompere uno specchio, non mi spaventa rovesciare il sale a tavola però se passa un gatto nero, le palle me le tocco!!

sogni che turbano

Sabato mattina ho ricevuto la telefonata di un amico, mi annunciava che dopo diversi anni si era lasciato con la sua donna, mi raccontava delle sue paure del restare solo, ma anche delle sue paure nel caso in cui avessero ricucito il loro rapporto.

Sarà un caso ma ieri notte, forse per colpa del caldo estivo che inizia a fare capolino, ho sognato che la tizia mi chiedeva di accompagnarla a casa del mio amico per recuperare alcune cose di sua proprietà, io aspettavo fuori, nello stesso tempo in piazza si scatenava una risa da cui per fortuna riuscivo a restare fuori.

Dopo aver recuperato le sue cose, la tizia mi chiedeva di essere ospitata per una notte a casa mia, perché non sapeva dove andare, l’unica soluzione era casa dei genitori da cui però non voleva tornare.

Una volta a casa, dopo averle mostrato la stanza degli ospiti, e mentre io guardavo la Tv lei si presentava in sala vestita con una vestaglia trasparente da cui si intravedeva il sodo seno ed un paio di slip bianchi di cui mi mostrava le cuciture ad X…

Io facevo il superiore e non le davo la soddisfazione di mostrarmi imbarazzato.

Però non riuscivo a capire il suo gioco, voleva ospitalità e non gliela avevo negata, sapeva anche che ero impegnato e oltretutto lei era in buoni rapporti con la mia compagna per chiedermi qualcosa di più della semplice ospitalità per una notte.

Poi, non so dopo quanto, credo poco, nei sogni lo spazio tempo non sempre ha una logica, squillava il campanello, erano il mio amico e la mia compagna.

Entravano in casa infuriati, sempre più convinti, trovandola cosi, che tra me e lei ci fosse una tresca.

Lei mi dava del coglione bastardo per avere fatto il doppio gioco, per avere tradito il mio amico ma soprattutto, ovviamente, per avere tradito lei e la sua fiducia.

Lui invece restava impassibile, quasi basito, finche la tizia gli si avventava contro, lo insultava, lo spingeva, questa volta era lui a prendersi del bastardo coglione, poi all’improvviso lo spingeva sul divano, gli saltava sopra, lo baciava, poi si sfilava lo slip, quello bianco dalla cuciture ad X che poco prima io avevo visto da molto vicino, e gli urlava: ora fammi vedere come sai leccare la fica! Ti piace ancora? Non ti fa schifo vero?

La mia compagna piangeva, io cercavo di calmarla ma senza successo.

Una volta terminata la loro performance, la tizia mi chiedeva se poteva andare in bagno, mentre la accompagnavo, la mia compagna mi urlava dietro: ma vorrai dirmi che non lo sa? Vuoi dirmi che non sa dove è il bagno in questa casa? Quante volte sarà venuta a trovarti di nascosto…

Io mi avvicinavo dal mio amico,  incazzato nero gli facevo gli auguri per il loro futuro ma gli dicevo anche che era due pezzi di merda perche non ci si comporta cosi, mi avevano usato, ci avevano usati e sopratutto avevano turbato la nostra serenità!

Poi mi sono svegliato, sudato, ma era solo colpa del caldo estivo!