sogni che turbano

Sabato mattina ho ricevuto la telefonata di un amico, mi annunciava che dopo diversi anni si era lasciato con la sua donna, mi raccontava delle sue paure del restare solo, ma anche delle sue paure nel caso in cui avessero ricucito il loro rapporto.

Sarà un caso ma ieri notte, forse per colpa del caldo estivo che inizia a fare capolino, ho sognato che la tizia mi chiedeva di accompagnarla a casa del mio amico per recuperare alcune cose di sua proprietà, io aspettavo fuori, nello stesso tempo in piazza si scatenava una risa da cui per fortuna riuscivo a restare fuori.

Dopo aver recuperato le sue cose, la tizia mi chiedeva di essere ospitata per una notte a casa mia, perché non sapeva dove andare, l’unica soluzione era casa dei genitori da cui però non voleva tornare.

Una volta a casa, dopo averle mostrato la stanza degli ospiti, e mentre io guardavo la Tv lei si presentava in sala vestita con una vestaglia trasparente da cui si intravedeva il sodo seno ed un paio di slip bianchi di cui mi mostrava le cuciture ad X…

Io facevo il superiore e non le davo la soddisfazione di mostrarmi imbarazzato.

Però non riuscivo a capire il suo gioco, voleva ospitalità e non gliela avevo negata, sapeva anche che ero impegnato e oltretutto lei era in buoni rapporti con la mia compagna per chiedermi qualcosa di più della semplice ospitalità per una notte.

Poi, non so dopo quanto, credo poco, nei sogni lo spazio tempo non sempre ha una logica, squillava il campanello, erano il mio amico e la mia compagna.

Entravano in casa infuriati, sempre più convinti, trovandola cosi, che tra me e lei ci fosse una tresca.

Lei mi dava del coglione bastardo per avere fatto il doppio gioco, per avere tradito il mio amico ma soprattutto, ovviamente, per avere tradito lei e la sua fiducia.

Lui invece restava impassibile, quasi basito, finche la tizia gli si avventava contro, lo insultava, lo spingeva, questa volta era lui a prendersi del bastardo coglione, poi all’improvviso lo spingeva sul divano, gli saltava sopra, lo baciava, poi si sfilava lo slip, quello bianco dalla cuciture ad X che poco prima io avevo visto da molto vicino, e gli urlava: ora fammi vedere come sai leccare la fica! Ti piace ancora? Non ti fa schifo vero?

La mia compagna piangeva, io cercavo di calmarla ma senza successo.

Una volta terminata la loro performance, la tizia mi chiedeva se poteva andare in bagno, mentre la accompagnavo, la mia compagna mi urlava dietro: ma vorrai dirmi che non lo sa? Vuoi dirmi che non sa dove è il bagno in questa casa? Quante volte sarà venuta a trovarti di nascosto…

Io mi avvicinavo dal mio amico,  incazzato nero gli facevo gli auguri per il loro futuro ma gli dicevo anche che era due pezzi di merda perche non ci si comporta cosi, mi avevano usato, ci avevano usati e sopratutto avevano turbato la nostra serenità!

Poi mi sono svegliato, sudato, ma era solo colpa del caldo estivo!