La sabbia fuoriesce dal suo orologio,
scorrendo tra le dita tutti i secondi che non lo erano.
Tutte le volte in cui i piedi erano bloccati a terra,
come i raggi non le permettevano di avanzare.
E apri le mani vuote, a prendermi in mezzo a loro,
afferrando la pelle dei miei palmi con dolcezza
e dolcezza fino ad aggrapparmi al bordo delle mie paure,
mentre mi attengo ai loro pori,
aperti a diventare pelle sulle mie ossa giovani e affamate.
E segna il mio battito cardiaco al ritmo del suo respiro sul mio petto,
sapendo che non mi sono mai sentita così viva.
infatti..