autorizzata alla copia.
Le mie mani, volavano come farfalle,
così fragili ed esili, battendo a ritmo su quelle parole difficili da capire, per molti...
Parole, senza lettere, cariche di tutti i significati conosciuti.
Senza confini, parole senza barriere, perché slegate ,dal linguaggio.
Ed io. Io avevo avuto il dono di saperle usare.
Io, sapevo farle scivolare via, pulite e intatte, da me.
Senza macchia, senza corruzioni, nascevano da quegli arti che erano i miei,
che conoscevo come tali, specchio di una malattia che mi avrebbe uccisa.
Erano rami secchi e pallidi, di un albero troppo giovane,
cui l'inverno aveva strappato via la vita ed il calore.
Mi nutrivo delle emozioni che la mia musica evocava.
Il mio sangue, erano quelle note.
I miei respiri, scanditi dalle pause tra una battuta e l'altra.
Ero io. Ero fragile. oggi.. tra le pietre del Presente.. ancora.. Fragile..
A.D.G.©