Giada guardava fuori dalla finestra e rifletteva sulla serata. La cena era andata bene e tutti si erano amalgamati e divertiti, ma nonostante tutto lei era irrequieta. Leo l’aveva tenuta d’occhio tutto il tempo con aria incuriosita e a tratti sfacciata, quasi a spogliarla con lo sguardo. Aveva poi approfittato di ogni occasione per passarle accanto e sfiorarla, facendola rabbrividire ogni volta.
Era sfrontato e sicuro di sè, mentre lei di certezze non ne aveva più, si sentiva confusa e smarrita, ma non voleva che lui se neaccorgesse, gli avrebbe lasciato troppo vantaggio e lei ancora non sapeva decidere se lasciarsi andare o restare sulla difensiva. Aveva troppa paura di soffrire perchè lo sapeva, lei non era fatta per le relazioni mordi e fuggi, finiva sempre per coinvolgersi anima e corpo. Ma Leo dava l’impressione di non voler sapere cosa fosse il coinvolgimento emotivo.
Giada ci doveva pensare bene… o forse doveva chiudere gli occhi, non pensare e buttarsi senza paracadute…
Giada era spaventata ed elettrizzata dalle sensazioni fisiche che ultimamente scopriva in sè. Per una vita aveva tenuto tutto sotto controllo, anche i sentimenti, ma adesso basta, non ce la faceva più e rischiava di scoppiare. Voleva uscire allo scoperto, essere libera di sentire ed esprimersi, ma aveva paura di essere fraintesa, di essere presa per una superficiale. Come se tutto quanto è fisico non avesse relazione con l’anima! Sciocchezze, come potrebbe la fisicità rendere felici e farci sentire liberi se non fosse un unico con l’anima? Se così non fosse, come potremmo sentirci appagati e in pace con il mondo?…