GIULIANA

La porta era socchiusa e la stanza era buia. Giuliana si fermò un attimo, in dubbio se spingere la porta ed entrare o scappare…

Cosa ci faceva lì? come ci era arrivata? perché era venuta? Curiosità, attrazione, non avrebbe saputo dirlo esattamente, ma qualcosa l’attirava, lui l’attirava come una calamita a cui il ferro non può resistere…

L’aveva conosciuto in chat, era cominciata un po’ per scherzo e un po’ per noia… per lei per solitudine e bisogno di sentirsi desiderata ancora una volta, dopo un anno di singletudine, come la chiamava lei. Un conto è scegliere di stare da sole, altra cosa è ritrovarsi da sole alla fine di una relazione di 5 anni… e non per tua scelta… Ma aveva superato anche questa, tranne che per le conseguenze. Sì, perché in contemporanea era scoppiata la pandemia, che aveva cancellato le occasioni d’incontro ed erano rimaste solo le chat… triste non-scelta…

Ma poi aveva incontrato lui e qualcosa era scattato. Non avrebbe saputo dire esattamente cosa le aveva fatto sentire che valeva la pena rispondergli dandogli una chance. E pian piano, tra battute e mezzi discorsi seri, era nata una sorta d’intimità strisciante che le aveva preso l’anima, o meglio, ci era arrivata molto vicina. E sì, perché va bene tutto, ma nella vita s’impara e si fa tesoro della sofferenza, soprattutto quella dei sentimenti, e si alzano muri per difendersi e Giuliana era diventata un’esperta…

Ma questa volta aveva deciso di rischiare. Ludovico (che nome particolare) ci sapeva fare. Già, sicuramente non si faceva mancare l’esercizio e dalla collezione di amiche online, doveva avere successo. E quindi cosa ci faceva lei lì?

Forse aveva deciso di non pensare e seguire l’istinto, che la portava a quell’appuntamento… Aveva giocato online con lui, a volte esagerando, convinta che tutto sarebbe rimasto nell’etere; invece una sera lui l’aveva stupita proponendole d’incontrarsi non appena fosse stato possibile e lei aveva accettato, confidando che tutto sarebbe caduto nel nulla una volta che la vita fosse tornata a una simil-normalità. Invece lui aveva insistito fino a strapparle un sì.

Ed eccola lì… curiosa, un po’ timorosa, ma con il cuore sottosopra e l’eccitazione che pian piano prendeva il sopravvento sul suo saldo autocontrollo. Spinse lentamente la porta e avanzò incerta qualche passo… esitò un attimo e all’improvviso si sentì afferrare dolcemente da dietro e si ritrovò di fronte a Ludovico, che non le diede il tempo di pensare e chiudendo la porta la baciò. Prima sfiorandole le labbra poi, sempre più sicuro, cercando il contatto con  la sua lingua, tenendola saldamente fra le braccia perché Giuliana non potesse ripensarci e scappare.

Ma lei tutto aveva in mente tranne che scappare. S’incollò al suo corpo e cominciò a carezzargli la nuca scendendo poi lungo le spalle e la schiena. Lui si abbandonò al tocco delicato e sensuale delle sue piccole mani e iniziò ad esplorare il corpo di lei, che cedeva alle sue mani esperte che sembravano sapere esattamente dove e come muoversi prima sopra e poi sotto il suo vestito nero. E così, incollati al muro, persero la cognizione del tempo dando inizio a una lunga notte indimenticabile…

narrabilando: LA PORTA SOCCHIUSA e IO STO ALLA PORTA E BUSSO

GIULIANAultima modifica: 2021-03-15T23:49:29+01:00da panteradicuori