PRIORITA’

Essere la priorità di qualcuno… Quando qualcuno ci piace molto, quando ci prendiamo una sbandata, quando ci innamoriamo, l’altra persona diventa la nostra priorità e se ricambiati, noi lo diventiamo a nostra volta. E’ come salire in vetta a una montagna e restarci, lontani dal resto del mondo.

Essere in cima alla lista delle priorità ti dà un senso di ebbrezza e ti fa sentire importante, la persona più vicina al cuore dell’altro, almeno per la durata della posizione in classifica. Già, perchè molto spesso tutto ciò è a tempo determinato e purtroppo lo scopri solo dopo. Un giorno all’improvviso ti accorgi che l’altro ha modificato la graduatoria e tu non sei più la capolista. All’inizio non ci vuoi credere e ti convinci che si tratta solo di una svista, ma poi, man mano che i giorni passano, capisci che è proprio così, non sei più il suo primo pensiero, non il soggetto principale delle sue attenzioni. E pian piano te ne fai una ragione e magari ti chiedi se hai veramente tutto il valore che ti era stato dato all’inizio. 

Poi, all’improvviso capisci che questo punto di vista è sbagliato. Tu hai sempre il tuo valore ma l’altro ha deciso di farne a meno. Peccato per lui! 

Priorità dei progetti | Project Management Center

LONTANO LONTANO

A volte basta una canzone…

E i ricordi tornano

E anche le lacrime, quelle versate da lontano

Tu che te ne sei andato troppo presto

Tu che hai lasciato un vuoto che non si può riempire

Tu che non avresti voluto restare una mancanza

Tu che la vita l’amavi 

Tu appassionato della vita

Tu che non ti arrendevi

Tu che sfidavi la morte

Lei che ti ha vinto

Tu

Manchi

OSARE E FIDARSI

“It is never too late to be what you might have been” (George Eliot)

Già, ma non è mica facile osare. E quando trovi il coraggio, è facile prendersi una fregatura. Almeno io sono una specialista, visto che seppur con cautela, tendo a fidarmi. Per me è una questione di di sesto senso. Ci sono persone che mi ispirano fiducia da subito, altre dopo un sondaggio più o meno breve, altre ancora di cui non riesco proprio a fidarmi. Di solito ci azzecco, tranne quando mi intestardisco a fidarmi di qualcuno da cui il mio sesto senso mi avverte di stare alla larga ma l’istinto non capisce niente e mi trascina all’attacco.

E’ come si crea il contatto che determina il seguito. E’ come l’altro riesce a scatenare la mia curiosità che mi fa desiderare di conoscerlo. Può essere una frase, una parola, un gesto, un’espressione… Finisce comunque per essere una questione di pelle e se la persona non è davanti a me, rischio di sbagliare. Le parole scritte, da chi le sa usare bene, possono essere dei cavalli di Troia.

Realtà? Fantasia? Illusione?

Chissà, chi vivrà vedrà…

DESIDERIO E REALTA’

Là dove le mani non arrivano, il desiderio risveglia l’anima fintamente arresa a una quotidianità che non la rappresenta più.

E allora le mani sfiorano lievemente il  corpo che vorrebbero possedere per sedare il fuoco che non dà tregua.

E scivolano lentamente dal collo verso il basso, passando dal petto e indugiando sull’ombelico, per poi raggiungere la sorgente del piacere.

Ecco allora che le labbra si posano socchiuse là dove la sete verrà placata nell’esplosione dell’orgasmo sognato.

E il desiderio diventa realtà.

MALESSERE

Ci sono momenti in cui ti accorgi di essere sola e per quanto ti sforzi di cambiare abitudini, trovare nuovi modi per conoscere o interessi da perseguire, quel vuoto che hai dentro resta, anzi si espande.

La vita va avanti da sola e tu la segui ubbidiente fino a renderti conto di non avere un motivo né voglia di cambiarla e ti lasci trascinare con l’unico desiderio di una rivoluzione improvvisa che ti costringa ad avviare un cambiamento per te.

Non sentirsi amata ma solo data per scontata…

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INGIUSTIZIA

Non è giusto, no, proprio no! Morire a 41 anni di setticemia fulminante lasciando un marito stravolto e due bambini di 5 e 10 anni che si chiederanno perchè la loro mamma non c’è più, non è per niente giusto!

Questa è stata la notizia di apertura di un sabato piovoso, quasi lacrimoso. Non me l’aspettava, come del resto tutti quelli che la conoscevano. Un viso dolce e un carattere gentile e rispettoso, una serenità che dava sicurezza.

E così se n’è andata e mancherà… e per me era solo la mia dentista… 

Eppure sono questi i momenti in cui mi rendo conto maggiormente della precarietà della vita, anche della mia, e vorrei non sprecarla. E mi chiedo che ricordo lascerò di me un giorno…

Come funamboli camminiamo tutti su una corda sospesa nell’aria e non sappiamo quando perderemo l’equilibrio e cadremo nel vuoto senza una rete a raccoglierci. E’ così che lasceremo questo mondo e tutti quelli che ci amano…

L'universo delle lacrime – AnnaMariaPacilli.it

L’INTELLIGENTE

Ebbene sì, io sono proprio quella lì, quella intelligente.

Quella che capisce sempre, spesso persino in anticipo…

E siccome capisce da sola, perché è intelligente, non c’è bisogno di spiegarle…

Perché preoccuparsi di trovare scuse, giustificazioni? è intelligente, capirà da sola…

Questa storia di essere intelligente, invece che una dote, finisce spesso per essere una maledizione, soprattutto in amore. Molto più facile lasciare una intelligente, lei capisce e non farà scenate…

Ma essere intelligenti non significa avere per contro una sensibilità ridotta, capire non vuol dire non soffrire.

Un po’ di attenzione, per favore, anche le intelligenti hanno un cuore…

CAMBIAMENTO

Sono di fronte allo specchio…

mi osservo attentamente…

sono io?…

mi vedo cambiata, in decadenza…

rughe, occhi stanchi, lineamenti e forme che mutano…

nascosto, il cuore segnato da cicatrici…

Com’è che non me ne sono accorta prima? Quando è successo? Quando sono diventata un’altra, pur sempre la stessa?

Il tempo scorre inesorabile e lascia tracce che non vorrei vedere… chi le amerà?

Perché il mio meglio è passato inosservato? Perché nessuno ne ha goduto?

O forse distratta non me ne sono accorta? può darsi…

E ora? guardo al mio breve futuro e mi interrogo: ci sarà tempo sufficiente perchè accada qualcosa? 

Ti prego, fa’ che ci sia tempo…

Specchio

REALE O VIRTUALE?

Inseguo sogni che mai si realizzano
Come nuvole gonfie d’acqua
Che non riescono a scaricare
Riusciranno i miei sogni
A trasformarsi in realtà?

Ci sono cascata, ebbene sì. Incagliata in una realtà virtuale ai limiti del reale ma pur sempre virtuale, mi sono persa e annaspo per rientrare in un mondo di sensazioni e sentimenti tangibili. 

Mi guardo e mi stupisco. Sono io entrambe le donne che prendono il sopravvento una sull’altra a seconda degli spazi in cui fluttuano? Mi chiedo come ho fatto a tenere nascosta una parte di me che all’improvviso è esplosa scombinando i miei equilibri. Anche quella sono io, contrasti inspiegabili e affascinanti.

Duplice personalità che soffre perchè gode e perchè vorrebbe avere nella realtà la stessa libertà sperimentata nel virtuale.

Ma i sogni non sono realtà…

The feeling economy: “If humans want jobs, they better get good at feeling”