ISLAM IL VIAGGIO 8 – SUNNITI E SCIITI (seconda parte)

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Sciiti e Sunniti (seconda parte)

Arrivo all’appuntamento con Omar un po’ in anticipo. Oggi la giornata non è piovosa come quella di ieri, anzi sembra che finalmente la primavera sia arrivata.

Lo vedo seduto sulla panchina, un po’ pensieroso. Mi avvicino, hey buon giorno! Sei arrivato prima di me. Ciao, come stai mi chiede Omar? Io bene, tu invece? Sembri molto serio questa mattina. Omar mi guarda e mi racconta che un signore sulla metro se l’è presa con lui, dicendogli che doveva tornare al suo paese.

Non so che dire, mi sento amareggiato e mi vergogno che qualcuno possa pensare di avere l’esclusività di vivere in un determinato paese. Ho sempre pensato che noi siamo cittadini del mondo, non della realtà in cui nasciamo. Cerco di scusarmi e di fargli capire quanto è importante quello che stiamo facendo.

Dentro di me spero sempre che il raccontare l’Islam in maniera chiara, senza nasconderne pregi e difetti, aiuti le persone a comprendere. Comprendere che alla fine una religione non è molto diversa da un’altra. Sono gli uomini che fanno la differenza e sono loro stessi che creano le distorsioni, l’intolleranza e l’odio. “L’ignoranza è una brutta bestia” diceva sempre mia madre, caro Omar.

Che dici riprendiamo? Dove eravamo rimasti? Ah si! Alla rivoluzione iraniana. Insomma lo scià di Persia e Farah Diba avevano lasciato il paese e l’ayatollah Khomeini aveva trasformato la monarchia in un vero e proprio stato a guida sciita.

Nel 1980 a pochi mesi dalla rivoluzione, Saddam Hussein, il dittatore iracheno, pensando che l’Iran fosse in un momento di debolezza, decise di invaderlo. Saddam non aveva fatto i conti con la determinazione degli sciiti iraniani. Ne scaturì una lunga guerra, che durò fino al 1988.

In questo periodo due blocchi si consolidarono. I paesi sunniti guidati dall’Arabia Saudita contro i paesi sotto influenza sciita. E’ certo che molti conflitti nati negli anni a seguire si possano ricondurre a questi due blocchi.

Per paesi sotto influenza sciita ti riferisci alla cosiddetta “mezzaluna sciita”? Esatto Iran, Iraq, Libano, Bahrein, Yemen, Siria. Ti basti pensare che nel Bahrein il 70 % della popolazione mussulmana è sciita, cosi come nello Yemen più del 50%.

Sai Omar penso spesso a quel periodo, in quei decenni tutto era destinato a cambiare. In medio oriente imperversavano conflitti religiosi ed economici e l’Europa si preparava alla fine della guerra fredda e alla caduta del muro di Berlino.

Penso a quanto possano sembrare impossibili, per i giovani di oggi, gli avvenimenti che abbiamo vissuto quando eravamo ragazzi. Anzi quando ero ragazzo. Omar sorride, in effetti, lui è molto più giovane di me e non può ricordare. Omar però ha studiato la storia, io posso completarla con le sensazioni di quegli anni.

Ce l’abbiamo quasi fatta, mi dice, siamo quasi arrivati ai giorni nostri. Dopo la caduta di Saddam, si va consolidando un asse politico, economico e miltare tra Iran, Iraq la Siria di Bashar Al Assad, il partito politico libanese degli Hezbollah e i gruppi dissidenti del Bahrein.

Fermo! Hezbollah, dobbiamo chiarire altrimenti i nostri lettori si perderanno. Hai ragione mi replica Omar. Il Libano era un paese fiorente, con una posizione strategica per i mercati e dove gli investimenti arrivavano da tutto il mondo.

Gli ayatollah iraniani cercavano in quegli anni di portare le popolazioni mussulmane dell’area a condurre delle rivoluzioni, per instaurare il potere sciita. Il movimento libanese sciita diede vita ad una guerra civile, che insanguinò il libano. Da tale movimento nacque nei primi anni ottanta la milizia armata di Hezbollah che divenne poi un vero e proprio partito.

Hezbollah oltre che cercare d’istaurare in Libano un governo sciita aveva nel mirino anche la distruzione di Israele. Anche l’Iraq cadde progressivamente nelle maglie dello sciismo iraniano. La Siria invece da sempre rappresenta un ponte che permette all’ Iran di far transitare armi e aiuti agli Hezbollah , sempre impegnati a contenere i rapporti di forza con Israele.

La Siria è anche per questo teatro della guerra che stiamo vivendo in questi anni. Per questo in quel territorio i Pasdaran iraniani, le milizie scelte, sia alcune divisioni di Hezbollah hanno partecipato agli scontri con le milizie ribelli dell’ Esercito Siriano Libero.

L’alleanza tra Siria, Hezbollah e in parte con la Russia si contrappone al blocco formato da Stati Uniti, Egitto e Arabia. Insomma il tutto si riconduce sempre allo scontro tra le due fazioni. E’ chiaro quindi che le divisioni tra sciiti e sunniti sono radicate a tutti i livelli.

Nella vita sociale come nelle decisioni di politica e sicurezza nazionali e nell’economia tutto è guidato da due visioni della vita e della religione completamente diverse.

Omar, credo che ci dobbiamo fermare. L’argomento ora si fa più filosofico e secondo me abbiamo tutti bisogno di una pausa. Veramente anch’io gli dico sorridente, termineremo presto. Nel prossimo capitolo che intitolerò I PILASTRI DELL’ISLAM completeremo il discorso su sciiti e sunniti.

ISLAM IL VIAGGIO 8 – SUNNITI E SCIITI (seconda parte)ultima modifica: 2018-04-10T14:34:00+02:00da andreaengl